“Saint-Ex” del regista Pablo Agüero, nelle sale questo mercoledì, ripercorre una settimana della vita di Antoine de Saint-Exupéry, interpretato da Louis Garrel, e rende omaggio al famoso aviatore e autore de “Il Piccolo Principe”, in un film biografico originale, tra lungometraggio d’avventura e racconto poetico.
Lontano dal film autobiografico cronologico che ripercorre l’intera vita di Antoine de Saint-Exupéry, “Saint-Ex” del regista argentino Pablo Agüero si concentra su una settimana, nel giugno 1930, della vita dell’aviatore dal destino straordinario.
Mentre nel 1930, Antoine de Saint-Exupéry era uno dei piloti dell’Aéropostale in Argentina, lui e il suo migliore amico e mentore Henri Guillaumet sfidavano quotidianamente gli elementi per consegnare la posta per via aerea a rischio della loro vita, scrivendo così la storia dell’aviazione, che all’epoca faticava a competere con il treno.
“La posta è più importante della vita”, il motto dell’Aéropostale affisso sulla porta dell’aereo della compagnia dà il tono. Molti piloti sono morti a bordo dei loro cuculi per compiere la loro missione e vivere la loro passione.
Quando Henri Guillaumet, uno dei piloti più dotati della compagnia, interpretato da Vincent Cassel, scompare dopo aver tentato l’impresa di sorvolare le Ande, Antoine de Saint-Exupéry, interpretato da Louis Garrel, parte alla sua ricerca e si imbarca in una missione impossibile sulla carta. E questo senza contare sulla sua immaginazione.
Tra film d’avventura e racconto onirico
Attraverso questa storia e quella di Saint-Exupéry e Henri Guillaumet, Pablo Agüero crea non solo un film affascinante sui pionieri dell’aviazione, ma anche una bella e profonda storia di amicizia tra questi fratelli del volo, animati dalla stessa passione e da legami incrollabili. .
Louis Garrel e Vincent Cassel sono impeccabili nelle giacche di questi eroi del cielo, idealisti e avventurieri. Accanto a loro, anche Diane Kruger, controllore del traffico aereo dell’Aéropostale e moglie di Henri Guillaumet, mostra una storia scritta in modo femminile. E con loro, ci immergiamo nel cuore del destino di questi eroici pionieri, fino alla scomparsa, in volo, di Saint-Exupéry, nel 1944, a bordo del suo aereo, durante una missione di ricognizione, dopo aver combattuto contro il fascismo.
Un film che il regista ha pensato anche come un “racconto fedele allo spirito di Saint-Exupéry”, spiega il cineasta argentino nelle sue note di intenti, infarcendo questa storia di sequenze poetiche inaspettate in cui incontriamo una giovane ragazza che vive sola circondata da animali tra cui un serpente e una volpe, ispirati a un racconto scritto da Saint-Ex, “le piccole principesse dell’Argentina”. O anche un giovane pastore, incarnazione poetica di Juan Gualberto “che sarà decorato da Jacques Chirac per aver trovato Guillaumet”, nota il cineasta. Tanti i personaggi quasi onirici che guideranno Saint-Exupéry sullo schermo durante la sua missione per salvare l’amico Guillaumet.
“La serie di incontri e di scoperte che Saint-Exupéry fece in Argentina ispirò il poeta, colui che scriverà, dieci anni dopo, uno dei racconti più universali della Storia”, sottolinea il regista che li ha quindi messi in immagini senza mai direttamente dare un nome ai suoi libri. Un modo per “mostrare il “making of” della sua immaginazione – queste esperienze e queste immagini che sono i semi del suo lavoro”. Un’opera che evoca anche indirettamente, mostrando Saint-Exupéry che non lascia mai il suo taccuino, in cui disegna e scarabocchia instancabilmente ciascuna delle sue nuove idee.
Girato in oltre due anni tra le Ande e la Patagonia, “Saint-Ex” mostra finalmente immagini mozzafiato, tra montagne innevate e pianure a perdita d’occhio, offrendo a questo lungometraggio un’ambientazione eccezionale, al servizio di un lungometraggio. con un pregiudizio audace.