“Shining” di Stanley Kubrick, una fiction che eleva l'horror al rango di arte – rts.ch

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Più di venti milioni di dollari, più di un anno di riprese e un anno di montaggio sono necessari a Stanley Kubrick, un genio pignolo che porta a casa sua i giunchi, a camion, per effettuare il montaggio finale. Il film “Shining” è uscito nel 1980. Fu subito terribilmente criticato. È lungo (144 minuti).

Dopo le prime proiezioni americane, Kubrick fece personalmente dei tagli. Ha ulteriormente ridotto il film a 119 minuti per l'Europa. Ma niente funziona. Il pubblico nel 1980 non era d'accordo. O poco. Almeno inizialmente. Il film è stato anche nominato due volte ai Razzie Awards, la debole controparte degli Oscar. Vittoria per la peggiore attrice per Shelley Duvall e per la peggiore regia per Stanley Kubrick.

Ma i critici vedono qualcosa lì. Vietato ai minori di 16 anni, il film porta con sé un odore di zolfo, di inquietudine e di orrore che attira un pubblico giovane. Ed è così che gradualmente è diventato un successo. Perché segna generazioni di spettatori, Stanley Kubrick è riuscito nell'impresa di mostrare l'orrore assoluto.

Danny Lloyd in Shining nel 1980. [Collection ChristopheL via AFP – WARNER BROS – HAWK FILM]

Cosa potrebbe esserci di più orribile della trasformazione di una persona cara in un assassino, di una madre esemplare in un carnefice, di un bambino in un piccolo mostro visionario delle fantasie dei suoi genitori. Questa sessione chiusa in famiglia crea una tensione implacabile e Stanley Kubrick padroneggia alla perfezione l'uso di tutte le allusioni in cui tutti sono uguali.

Il padre brandisce un'ascia, la madre una mazza da baseball, il figlio è il ricevitore e proiettore dell'arma più terribile: la conoscenza dell'anima dei suoi genitori.

Una scena del film Shining (1980) di Stanley Kubrick. [Collection ChristopheL via AFP – WARNER BROS – HAWK FILM]

Resta il fatto che “Shining” è solo una variazione sul tema della casa stregata, ma per Kubrick, più profano e meno manicheo di Stephen King, il male è un concetto che fatica a definirsi, quasi inesistente. L'uomo è solo vittima di se stesso, della sua avidità, del suo egoismo e delle sue contraddizioni. Non c'è da stupirsi che il film non sia piaciuto allo scrittore che ha dato inizio a tutto, Stephen King.

“Shining” (Extended Cut) (144 minuti) di Stanley Kubrick potrà essere visto in un'unica proiezione al Capitole di Losanna, il 22 novembre 2024, nell'ambito dei Fear Fridays organizzati dalla Cineteca Svizzera.

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