un dramma familiare a Belle-Île

un dramma familiare a Belle-Île
un dramma familiare a Belle-Île
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UNincidente o tentativo di suicidio? Mentre Nina (Maren Eggert, Sono il tuo uomo), un brillante direttore d’orchestra di Monaco, mentre prova per il suo prossimo concerto, scopre che suo figlio Lars (Jona Levin Nicolai) è appena sopravvissuto a una caduta da una finestra nella sua scuola. Tra tre telefonate e quasi senza dire una parola – il film è all’altezza del suo nome – Nina lo porta durante un fine settimana nella loro casa di vacanza a Belle-Île-en-Mer, nella speranza di capire cosa gli è successo e riconnettersi. . In questo deserto nel mezzo dell’inverno, la loro già fragile relazione è spinta al limite.

Seguimi, sto scappando da te

Non una parola si evolve in un gioco costante di parole non dette, dove il silenzio è importante quanto il dialogo. Lars ha tentato di uccidersi, ma nessuno lo dirà. Sia la madre che il padre (Mehdi Nebbou, Karadec nella serie HPI) trascorrono la maggior parte del tempo al telefono e non seguono la scuola del figlio, con il quale la comunicazione sembra interrotta: fastidiose suonerie e vibratori interrompono costantemente ogni interazione con Lars. che si ritira in un silenzio sempre più aggressivo.

Su questa piccola isola bretone, in pieno inverno, quasi a porte chiuse, avrà luogo un vero e proprio inseguimento tra la madre e il figlio, che parte più volte per raggiungere l’orlo dell’abisso dell’arcipelago – e di cui Il l’isolamento preoccupa Nina. La regista slovena Hanna Slak a volte esagera le caratteristiche dei suoi personaggi e suona il clacson […] Per saperne di più

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