Yoon Suk-yeol è il primo presidente in carica ad essere arrestato nella storia del Paese asiatico.
Pubblicato il 15/01/2025 06:24
Aggiornato il 15/01/2025 07:49
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Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol è stato finalmente arrestato mercoledì 15 gennaio durante una nuova aggressione da parte degli investigatori. Si tratta di una misura senza precedenti, che rispecchia la crisi politica causata dal fallito tentativo di imporre la legge marziale all’inizio di dicembre. Mai prima d’ora un capo di stato in carica era stato arrestato in Corea del Sud.
Dopo una prima retata fallita all’inizio di gennaio, gli agenti dell’Ufficio investigativo sulla corruzione delle alte personalità e la polizia si sono presentati numerosi, prima dell’alba, presso l’abitazione dell’uomo che viveva a nascondendosi per settimane in un quartiere esclusivo di Seoul.
Dopo aver dovuto attraversare il muro di cinta con delle scale sotto gli occhi di migliaia di sostenitori del leader della destra, la squadra di investigatori ha annunciato di aver arrestato il presidente alle 10:33 (ora locale), prima di portarlo nella sua residenza locale. .
Sotto procedura di impeachment, Yoon Suk-yeol è in subbuglio per aver introdotto brevemente la legge marziale il 3 dicembre, una misura shock che ricorda i tempi bui della dittatura militare. Lo ha poi giustificato con il desiderio di proteggere il Paese “Forze comuniste nordcoreane” E“eliminare gli elementi ostili allo Stato”.
Sospeso dai deputati e nel mirino di un’indagine per “ribellione”trattandosi di un crimine punibile con la morte, Yoon Suk-yeol si era fino ad allora sempre rifiutato di dare spiegazioni, spingendo i pubblici ministeri a utilizzare mandati di arresto per costringerlo a farlo.
Il suo interrogatorio è iniziato alle 11 (ora locale). Può essere trattenuto in custodia di polizia per quarantotto ore secondo il mandato attuale. Gli inquirenti dovranno richiederne uno nuovo per eventualmente prolungare la sua detenzione.