La più giovane del giro del mondo ammette di temere l’uscita dai mari del sud per la presenza del freddo a Capo Horn spazzato da venti violenti e mari in tempesta.
Lunedì, nel momento in cui Charlie Dalin (Macif) e Yoann Richomme (Parec Arkéa) lottavano nella risalita dell’Atlantico e si districavano dalla difficile stasi, Violette Dorange, quasi 5.000 miglia indietro, era sul punto di porre fine all’infinita traversata dei mari del sud. Un’uscita dal tunnel che si concretizzerà con il passaggio di Capo Horn che temeva prima di salpare il 10 novembre la più giovane della decima edizione del Giro del mondo, lei che fino a quest’inverno non aveva mai incontrato i mari dell’emisfero australe .
“Cerco di non visualizzare questo momento nella mia testa”, ci ha detto prima della partenza. In generale, non va mai come immaginavamo. Ma credetemi, il giorno in cui sarò sul punto di superarlo, farò tutto il possibile per trarne il massimo”.
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Martedì mezzogiorno, Violette Dorange era ancora a più di 400 miglia dalla roccia che simboleggiava lo spostamento nell’Oceano Atlantico. Ma le previsioni del tempo per le prossime ore difficilmente ispirano ottimismo con il passaggio del freddo che porta venti di trenta nodi e minime di cinque metri. Condizioni che non hanno nulla a che vedere con quelle incontrate il 23 dicembre dai protagonisti che hanno potuto godere di un panorama eccezionale con venti intorno ai quindici nodi e mare piuttosto calmo. “Ma in realtà ne abbiamo sempre di più, soprattutto quando si passa da un posto come Capo Horn. Per esperienza si dice che i venti siano raddoppiati, sessanta nodi e sette metri di profondità.spiega preoccupata in un video.
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“Il peggio sarà il giorno dopo”, dice ancora. C’è una depressione di passaggio e non c’è scampo perché a sud c’è la zona dei ghiacci (vietata ai naviganti, ndr). E se voglio provare a raggiungere il riparo della costa appena a est dopo Capo Horn, potrebbe essere una possibilità, ma se non arrivo in tempo potrebbe essere molto pericoloso”.
Rallenta piuttosto che entrare nel fronte freddo
La marinaia 23enne si sta quindi strappando i capelli per trovare la soluzione giusta mentre il tempo stringe. “Ho fatto tutti gli scenari e i percorsi possibili. Sono molto preoccupato e terrorizzato all’idea di andarci… Stamattina (lunedì, ndr) ho avuto un crollo perché non ho la sensazione di andare in depressione.
Violette Dorange vuole prima completare il suo giro del mondo e per evitare di mettersi in pericolo, lo skipper ha preso la saggia decisione di rallentare per lasciar passare questo fronte freddo. “Non è facile perché significa rallentare di due giorni rispetto agli altri concorrenti. Penso che sarò l’unico a rallentare”.chiede con umiltà senza perdere il sorriso. “Forse sbaglio e va bene ma non lo sento affatto”ammette, con la testa rivolta verso l’innalzamento dell’Atlantico. “Preferisco preservare la mia barca e la mia vita”conclude.