Riassunto questa settimana: “Vestiti di seconda mano pessimi?”, “Nella testa di Elon Musk”, “Marocco: nuovo regno del canna-business”.
Con l’esplosione del numero dei negozi dell’usato in Francia, il mercato dell’usato è diventato la scelta di molti consumatori desiderosi di ridurre la propria impronta ecologica. Ma questa alternativa è davvero più etica e sostenibile? “Special Envoy” ha dato uno sguardo dietro le quinte dell’industria dell’usato.
Da dove vengono questi jeans firmati, comprati per pochi euro in un negozio dell’usato? Per scoprirlo, la nostra indagine sconfina in India, dove giganteschi centri di smistamento ricevono tonnellate di indumenti usati provenienti da tutto il mondo, Francia compresa. Lì, lavoratrici come Pratima Mondal, 37 anni e madre di due figli, smistano quotidianamente i nostri vestiti di seconda mano per uno stipendio di circa 80 euro al mese – un reddito appena sufficiente per sopravvivere. Il “corrispondente speciale” svela le condizioni di lavoro di queste piccole mani che lavorano abiti di seconda mano alla fine del mondo, e l’impatto ecologico spesso trascurato di questa industria.
Un rapporto di Lila Bellili, Cyril Theophilos, Océane Labalette e Michel Leray.
È l’uomo più ricco del mondo, il più convinto sostenitore di Donald Trump e il suo futuro ministro dell’efficienza governativa. In che modo Elon Musk è passato dall’eccentrico imprenditore al politico di estrema destra? “Special Envoy” segue le orme di un uomo con un background intellettuale e industriale confuso. Ha fatto fortuna nella liberalissima Silicon Valley, prima di spostare il centro nevralgico del suo impero industriale in Texas, mentre lui stesso appariva sempre più spesso negli incontri con il candidato Trump, per finire in prima fila alle cene del nuovo presidente. eleggere a Mar-a-Lago.
La sua controversa acquisizione di Tesla (di cui “Special Envoy” ha trovato il vero fondatore), la sua brutale acquisizione di Twitter ribattezzata testimonianze esclusive, e in particolare quella di suo padre che vive ancora in Sud Africa e fu il primo a portare Elon al trumpismo, “Special Envoy” ha ricostruito il viaggio intellettuale di un uomo ossessionato dalla fine del mondo, convinto di dover salvare la nostra civiltà colonizzando Marte e sradicando dalla Terra quello che lui chiama il “virus del risveglio”.
Un resoconto di Pierre Monégier, Edward Bally, Elodie Delevoye, Benoît Sauvage.
Con 55.000 ettari nella Valle del Rif e 3.000 tonnellate esportate illegalmente ogni anno in Europa, il Marocco è da tempo considerato il principale fornitore mondiale del mercato illegale della cannabis. Ma per porre fine a questa reputazione di “narco-stato”, il regno ha compiuto una svolta di 180 gradi legalizzando la produzione a fini terapeutici, industriali e medici. Recentemente il re ha graziato 4.800 coltivatori di cannabis perseguiti per coltivazione illegale, per incoraggiarli a ottenere un’autorizzazione ufficiale e per intensificare la repressione contro i trafficanti di droga.
Dalla promulgazione di questa legge nel 2021, sono emerse 200 aziende specializzate nella produzione e lavorazione della cannabis. Da Tangeri a Ketama, dai piccoli agricoltori ai pesi massimi dell’industria farmaceutica, compresi gli uomini d’affari dai colletti bianchi attratti da questo nuovo mercato, “Special Envoy” vi porta sulla “strada del kif”, per incontrare questi pionieri della cannabis legale in Marocco.
Un rapporto di Romain Boutilly, Elouen Martin, Arnaud Pacary e Adrien Bellay.
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