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Uscite di libri e dischi: Kylie Minogue o Peter Pan?

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L’unicorno Kylie Minogue o un crudele Peter Pan?

Pop o jazz, fumetti o saggi, le uscite della settimana non sono tutte magiche.

Pubblicato: 18/10/2024, 21:28

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In breve:
  • Kylie Minogue pubblica l’album “Tension II”, ricco di successi disco.
  • Roy Hargrove presenta un nuovo album, “Grande-Terre”, registrato nel 1998.
  • José-Luis Munuera rivisita Peter Pan con uno sguardo cupo e divertente.
  • Hatem Nafti analizza il regime autocratico tunisino di Kaïs Saïed.

Kylie con strass e senza sorprese

Arrivando come un unicorno dalla sua scintillante La La Land sul nostro pianeta, Kylie Minogue continua a eseguire all’infinito le sue filastrocche da discoteca. Laddove la maggior parte delle sue sorelle tende a diventare più rara con l’età distanziando le uscite degli album non appena non hanno più nulla da dimostrare, la cantante australiana prende la strada opposta. Molto attiva nei primi anni ’20, riempiva i tubi come gli altri panini ripieni. Lo stato di grazia a volte c’è, come nel caso dell’inno “Padam Padam” nel 2023, seguito dall’album “Tension”. Dodici mesi dopo, pubblica l’album dal titolo “Tension II”, la continuazione dei suoi stati d’animo in preda al demone della danza. Generosa in questo, propone tredici canzoni ricavate dallo stesso legno dei suoi più grandi successi, tutte messe insieme in una produzione impeccabile. Cosa potresti chiedere di più? Forse un piccolo effetto sorpresa, abbonato assente da questa nuova versione. (AL)

«Tensione II», Kylie Minogue, BMG

Jazz: un Roy Hargrove inedito

Anche se gli amanti del groove e ora anima Ricordando più facilmente l’album del suo gruppo RH Factor, un “Hard Groove” del 2003, il trombettista americano Roy Hargrove (1969-2018) aveva già realizzato alcuni exploit nel decennio precedente. Il suggeritore ha vinto il Grammy come miglior album di jazz latino nel 1998 per “Habana”, pubblicato nel 1997, sulla scia dell’incrocio cubano avviato da Dizzy Gillespie. Quello che non sapevamo era che il trombettista e il suo collettivo Crisol avevano deciso di ambientare nuovamente la scena caraibica, questa volta in Guadalupa, con in particolare Frank Lacy, Miguel “Angá” Díaz, Changuito e il sassofonista locale Jacques Schwarz-Bart . Questa registrazione del 1998, “Grande-Terre”, viene pubblicata solo ora, ma non è troppo tardi per apprezzare l’hard bop tropicalizzato di un leader allora al top della sua forma. Inutile dire che il languido pezzo “Kamala’s Dance” non è presentato come un cenno al candidato presidenziale ma alla figlia dello strumentista. Per maggiore furia, il titolo “B and B” è d’obbligo. (ESB)

«Grande-Terre», Crisol di Roy Hargrove, Verve

BD: Peter Pan tra oscurità e umorismo

Nove anni prima di rendere popolare il personaggio di Peter Pan, James Matthew Barrie lo aveva abbozzato in un libro rimasto confidenziale, “L’uccellino bianco”, nel 1902. Una prima versione del mito ancora incompiuta, composta da schizzi senza un filo conduttore. Esperto di adattamenti – ha già firmato “Bartleby lo scriba” da Melville e “Canto di Natale” da Dickens – José-Luis Munuera prende il testo di Barrie per dare la propria visione. Immergendosi in una prosa oscillante tra oscurità e umorismo, ritrae un Peter molto lontano dall’immagine di Disney o Loisel. Fate crudeli, un corvo loquace, una piccola regina e ombre terrificanti popolano questa storia che suggerisce la morte infantile. Disegno accattivante, narrazione fluida e inquadrature dinamiche contribuiscono al successo di un album meravigliosamente colorato da Sedyas. (PMU)

“Peter Pan di Kensington”, J.-L. Munuera, ed. Dargaud, 96 pag.

Saggio: La democrazia tunisina

Rieletto con oltre il 90% dei voti all’inizio di ottobre, il presidente tunisino Kaïs Saïed ha posto fine a dieci anni di esperienza democratica in Tunisia. Un decennio “nero” secondo questo ex costituzionalista divenuto autocrate, praticando il “populismo” senza il popolo. Nel suo libro ben documentato, arricchito da letture di scienze politiche e sociologia, Hatem Nafti decifra la natura di questo regime che ha bloccato la giustizia, la stampa e la società civile. Quali sono i fermenti di questo allineamento di una società che ha vissuto dieci anni di esperienze democratiche, purtroppo poco convincenti, a seguito della rivoluzione del 2010-2011, foriera della Primavera Araba? Come sfrutta il sospetto del complotto per terrorizzare l’opposizione, i media e le ONG? Come utilizza i flussi migratori per manipolare l’opinione pubblica e garantire che la Francia, l’Europa e l’Occidente in generale chiudano un occhio sulla violazione dei diritti umani? Quale futuro per questo Paese e questo regime? Tante domande a cui questa opera di consultazione risponde con precisione. (OBO)

“Il nostro amico Kaïs Saïed, saggio sulla democrazia tunisina”, Hatem Nafti, ed. Riveneuve, coll. Pepite, 302 pag.

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