un'edizione che intreccia le storie del mondo
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un'edizione che intreccia le storie del mondo

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LGli ultimi eventi dei Giochi Paralimpici sono appena terminati e già altre fiamme si accendono a Parigi e nella regione Ile-de-France. Dall'8 settembre fino a fine dicembre, il Festival d'Automne difenderà i valori di apertura e universalismo, non più sui campi sportivi, ma sui 62 palcoscenici dell'Ile-de-France scelti per ospitare questa nuova edizione del grande evento culturale del nuovo anno scolastico.

Fedele al suo DNA, il Fall Festival 2024 vuole essere il punto di convergenza tra discipline (musica, teatro, danza, cinema, arti visive, performance, ecc.) e artisti provenienti da tutto il mondo (31 paesi in totale), alcuni habitué di lunga data, altri invitati per la prima volta, veterani e giovani promesse riuniti nello stesso programma. Un “convivenza di punti di vista”come riassume Francesca Corona, direttrice artistica del festival dal 2022, per la quale questa edizione è segnata da interrogativi sull’esilio, la diaspora, la giustizia sociale e storica e, più in generale, da una “forte complessità” nel modo in cui tessiamo storie sul nostro mondo.

Un teatro documentato

E chi meglio del duo libanese formato da Lina Majdalanie e Rabih Mroué, esiliati in Germania dal 2013, può incarnare questa geopolitica multipla e tormentata, queste storie e questi viaggi diasporici che sono il substrato di molti creatori presenti al festival? Con una decina di spettacoli in programma, tra cui una creazione attorno ai verbali del processo a Bertolt Brecht negli Stati Uniti nel 1947 (Quattro mura e un tetto), Il “ritratto” che il festival dedica a questa coppia di artisti offre un’occasione unica per immergersi in un’opera singolare, un teatro documentato dove i confini narrativi esplodono.

Il viaggio autunnale si preannuncia ricco di scoperte e di ritrovi. Avrà accenti lituani, con l’artista visiva Lina Lapelyte, paladina poetica dello “stare insieme”; iraniani, con la coreografa Sorour Darabi e la sua prima opera ispirata a Le mille e una notte ; thailandese, con la grande retrospettiva offerta al cineasta Apichatpong Weerasethakul; tunisino, con l’invito al festival Dream City; italiano ancora, con il “ritratto” dedicato alla compositrice Clara Iannotta, anch’essa stabilitasi in Germania dopo aver vissuto in Francia e negli Stati Uniti. “Ho perso un po’ il senso di appartenenza”Un leitmotiv che molti artisti invitati al Festival d'Automne di quest'anno potrebbero riprendere e che simboleggia perfettamente il senso profondo di questa edizione dalle porte decisamente spalancate.

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