Bob Dylan al cinema, torna da Flam a Marrakech, Jubantouja in concerto … le uscite della settimana – Telquel.Ma

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La leggenda Dylan incorporata da Chalamet

Cinema. Con Uno sconosciuto perfettoJames Mangold attacca il mito di Bob Dylan, concentrandosi sugli anni chiave che lo ha reso un’icona della controcultura americana. In questo ambizioso affresco, Timothée Chalamet incarna il giovane prodigio sbarcato dal Minnesota, che sta per turbare la storia della musica popolare.

Il film cattura l’eccitazione del villaggio di Greenwich degli anni ’60, dove il giovane Dylan compone la sua identità artistica, tra ispirazione popolare e ribellione contro le etichette. Una performance che avrà richiesto cinque anni di preparazione: perché Timothée Chalamet presta non solo i suoi lineamenti, ma anche la sua voce, al cantante, interpretando lo stesso classici I tempi sono un cambiamento ET Come una pietra rotolante.

Sullo sfondo, James Mangold interpreta una mutazione in piena mutazione, dalla crisi dei missili di Cuba in onda del movimento per i diritti civili, e mostra come questi sconvolgimenti hanno dato da mangiare al lavoro del musicista, futuro premio Nobel per la letteratura.

Nei cinema dal 29 gennaio.

Marrakech accoglie la crema di autori africani

FLAM 2024. Il Festival del libro africano di Marrakech (FLAM) ritorna per una terza edizione, sotto la presidenza onoraria del premio Nobel nella letteratura Jean-Marie Gustave Le Clézio. Sono previsti quaranta autori, tra cui il successo egiziano Ala hel Aswany e il Senegalese Mohamed Mbougar Sarr, Prix Goncourt 2021.

La programmazione di questa terza edizione comprende diverse sequenze: fari, tra cui quello della grande intervista, inaugurata da Edgar Morin durante l’edizione precedente, nonché quella della lezione inaugurale. I tre giorni del festival includono anche notti, artisti accoglienti, musicisti e cineasti e la proiezione di Frantz Fanon, una vita, una lotta, un’opera, un documentario di Cheikh Djemaï.

Dal 30 gennaio al 2 febbraio presso il Les Étoiles de Jamaâ El FNA Cultural Center, Marrakech.

Antigone a Beirut

Proiezione. Dopo Gli ultimi uomini (2024), David Oelhoffen continua la sua esplorazione di zone di conflitto con Il quarto muroUn adattamento del romanzo di Sorj Chalandon. Nel 1982 Beirut, Georges, trasportato da una promessa e un ideale, prova l’impossibile: montare la stanza Antigone Con attori di diversi campi che strappano il paese.

Il film oscilla tra War Chronicle e Ode to Art come vettore di pace. La telecamera indossata da Oelhoffen cattura accuratamente l’intensità del Libano in guerra, dove l’amore – quello del teatro come quello che è nato tra Georges e Imanane – cerca di sopravvivere al caos.

28 gennaio e 2 febbraio presso l’Istituto francese di Casablanca.

Fusion et immersion

Concerto. Dalle cime di Atlas alle scene contemporanee, Jubantouja traccia un singolare percorso musicale. Il gruppo, il cui nome rende omaggio al re Juba II, propone un’audace fusione tra folk indie, roccia alternativa e melodie ancestrali. Sul palco, offre uno spettacolo totale: musica, design e video mescola per celebrare l’identità di Amazigh e il suo patrimonio musicale.

25 gennaio a Meydene, Casablanca.

Relazioni di potere

Esposizione. Fino al 2 febbraio, lo scrittore e artista Mohamed Hmoudane mostra le sue opere alla Galerie di Mohamed Drissi, in cui si incontrano poesie e pittura. La sua serie pittorica, “A Thousand Songs From the Skingking” e “Alchemy”, incarnano un’energia viscerale: il gesto artistico trascende la semplice rappresentazione, mettendo in discussione i confini tra distruzione e rinnovamento.

Fino al 2 febbraio alla Mohamed Drissi Gallery.

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