I detentori dei diritti del decoratore russo Alexandre Benois, che lavorò con Ravel, continuano ad assicurare che è lui il coautore del famosissimo Bolero.
I beneficiari del decoratore russo Alexandre Benois e Maurice Ravel hanno presentato ricorso a fine novembre contro la decisione del tribunale che stabilisce che il compositore francese è l’unico autore del famosissimo Boleroha indicato martedì 21 gennaio l’avvocato del patrimonio Benois, confermando le informazioni di Le Figaro.
I due stati hanno presentato ricorso uno dopo l’altro “entro il termine assegnato”, ha detto all’AFP Me Edouard Mille che ha aggiunto di “riservare le sue critiche” alla sentenza all’udienza d’appello.
In questa aspra battaglia che dura dal Bolero caduto di pubblico dominio nel 2016, i detentori dei diritti del decoratore russo, che ha lavorato con Ravel, continuano ad assicurare che Alexandre Benois è il coautore.
Protetto per 78 anni e quattro mesi
Essendo morto quest’ultimo nel 1960, ciò comporterebbe la tutela dell’opera da parte della Società degli autori, dei compositori e degli editori musicali (Sacem), che gestisce e raccoglie i diritti d’autore in Francia, fino al 1 maggio 2039.
La chiave è una questione finanziaria: se i diritti generati non rappresentano più “milioni di euro all’anno” come prima, gli importi hanno comunque raggiunto in media 135.507 euro all’anno tra il 2011 e il 2016, secondo una stima dell’avvocato della società. Sacem Josée-Anne Bénazeraf.
In Francia, il diritto d’autore su una composizione musicale dura tutta la vita del suo autore e poi i successivi 70 anni prima di diventare di dominio pubblico.
IL Bolero è stato protetto per 78 anni e quattro mesi, fino al 2016, perché la legge prevede proroghe volte a compensare la perdita di reddito degli artisti francesi durante le due guerre mondiali.
“Strategia degli eredi Ravel”
Il 28 giugno, il tribunale di Nanterre ha respinto i diritti di Alexandre Benois, ritenendo che “i documenti forniti non dimostravano la sua qualità di autore della tesi (breve riassunto, ndr) del balletto”. Con questa sentenza è stata respinta anche la tesi di un’altra coautrice lesa, la coreografa Bronislava Nijinska.
“La Corte ha affermato, in sostanza, che la Sacem aveva ragione a resistere allo stratagemma degli eredi Ravel volto a prolungare artificialmente oltre ogni ragionevolezza la durata della protezione del Boléro”, si rallegrò allora Me Bénazéraf.
L’ereditiera di Ravel, Evelyne Pen de Castel, è stata condannata a pagare un simbolico euro alla Sacem “a titolo di risarcimento del danno derivante dall’abuso dei diritti morali dell’autore”.
Composta nel 1928 e rappresentata per la prima volta nel novembre dello stesso anno all’Opéra Garnier di Parigi, Bolero è originariamente musica per balletto commissionata dalla ballerina russa Ida Rubinstein, amica e mecenate di Ravel. Acclamata dalla critica, ha subito goduto del trionfo.