Il decreto della discordia – Lequotidien

Il decreto della discordia – Lequotidien
Il decreto della discordia – Lequotidien
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Il comune di Palmarin, il cui equilibrio è scosso da una disputa fondiaria causata da un decreto adottato nell’agosto 2023 per il declassamento degli annessi del demanio pubblico marittimo e fluviale a vantaggio di François Ndiaye. Tuttavia, la controversia in corso si è estesa all’ambito nazionale. Par B. Sakho –

Il comune di Palmarin, noto per la sua dolcezza, è oggi al centro di una disputa fondiaria innescata da un decreto dell’agosto 2023, destinato a declassificare gli annessi al demanio pubblico marittimo e fluviale a beneficio di François Ndiaye, padre di Maxime Jean Simon Ndiaye, ex segretario generale del governo. Ma ha suscitato scalpore: il decreto n°2023-1775 del 29 agosto 2023, che mira a declassificare i terreni di Palmarin, nel dipartimento di Fatick, e a inscriverli a nome dello Stato senza formalità preliminari, in vista di la loro concessione sotto forma di locazioni. Secondo la nota presidenziale si tratta di sei appezzamenti con una superficie totale di diverse migliaia di metri quadrati. Tuttavia, sembra che i terreni siano effettivamente di dominio nazionale e siano occupati da molto tempo.

Uno dei terreni interessati, situato nel villaggio di Diakhanor, è al centro delle proteste. Con una superficie di 92 are e 06 centiares, è stato venduto nel 2005 dal signor Emmanuel Faye al signor Toumani Touré e alla signora Nadia Christelle Jumelle per un progetto di campo turistico. Una deliberazione del Consiglio Rurale Palmarin, approvata con ordinanza del sottoprefetto nel 2010, ha formalizzato questa acquisizione. La signora Jumelle ha quindi ottenuto un permesso di costruzione.

La storia dei trasferimenti
Dopo aver sfruttato la terra per diversi anni, la signora Jumelle l’ha trasferita nel 2022 al signor Amo Bey e alla signora Wafane Reugeueg. Questi coniugi regolarizzarono l’immobile con delibera comunale e decreto sottoprefettizio. Nel dicembre 2023 lo hanno ceduto alla Yas Real Estate Company, che ha registrato l’atto di trasferimento nel gennaio 2024. Secondo il municipio di Palmarin, tutte queste “transazioni si sono svolte regolarmente e in conformità con le leggi sul dominio nazionale”.

François Ndiaye al centro della polemica
Per chiarire la situazione, nel gennaio 2024 la Yas Real Estate Company ha presentato al Ministero delle Finanze una richiesta di regolarizzazione mediante contratto di locazione. Le indagini effettuate dal Catasto, dall’Urbanistica e dai Domaines de Fatick hanno confermato che il terreno in questione fa effettivamente parte del dominio nazionale.

Mentre François Ndiaye, beneficiario del controverso decreto, è accusato di aver ottenuto questa decisione senza deliberazione comunale. Il municipio di Palmarin denuncia un “uso fraudolento” del decreto e invita lo Stato del Senegal ad avviare un’indagine. L’obiettivo, secondo lei, è annullare il decreto, ripristinare i diritti degli investitori onesti che contribuiscono allo sviluppo del turismo e proteggere i posti di lavoro minacciati da questa vicenda.

Come è stato possibile trasferire le terre abitate ed edificate dal demanio nazionale alle dipendenze del demanio marittimo? L’influenza di suo figlio Maxime Jean Simon Ndiaye ha avuto un ruolo nella realizzazione di questo decreto?
In ogni caso, questa vicenda riaccende il dibattito su governance e trasparenza nella gestione del territorio, in un contesto in cui il territorio costituisce una risorsa essenziale per le comunità locali e lo sviluppo economico.

L’opinione di François Ndiaye
Per quattro giorni abbiamo provato a contattare la famiglia Ndiaye. Interrogati, diversi parenti non sono stati in grado di stabilire la connessione. Il beneficiario del decreto in questione, il signor François Ndiaye, titolare di un ordine del Ministro delle Finanze e del Bilancio che lo autorizza ad occupare questo demanio pubblico marittimo su base precaria e revocabile, ha stimato durante tutto il procedimento che il terreno è di dominio pubblico demanio fluviale e marittimo e che nessun ente locale è competente per l’assegnazione di un terreno.
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