“Da domani mi disconnetto per una settimana” di tutti i social network Meta, il cantante Michael Stripe ha annunciato su Instagram il 18 gennaio. “È una forma di protesta” ha continuato. “Per favore, considera di fare lo stesso in modo che Meta possa immaginare che ci sono conseguenze nell’aiutare l’estrema destra ad avanzare negli Stati Uniti e altrove”.
L’iniziativa del leader del gruppo REM è una risposta agli annunci di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e proprietario di Meta (Instagram, WhatsApp, ecc.) del 7 gennaio. Ha poi annunciato di voler “sostituisci i fact checker con le note della community” sui suoi vari social network, aprendo la porta alla disinformazione. Ha anche dettagliato gli sviluppi con moderazione, ad esempio per quanto riguarda i post riguardanti le persone e le donne LGBT+. Ha detto che aspirava a farlo “meno censura” e quindi inevitabilmente una maggiore tolleranza per i contenuti che incitano all’odio. Il colosso dei social media ha inoltre deciso lunedì 13 gennaio di porre fine ai grandi programmi volti a promuovere la diversità in termini di reclutamento.
Michael Stripe non è l’unico a preoccuparsi. La NBC rivela che le ricerche di Google su come uscire dalle app Meta sono aumentate. Inoltre, dopo gli annunci di Mark Zuckerberg, centinaia di utenti hanno annunciato che avrebbero lasciato i suoi social network.
Un pendio scivoloso
I commenti di Mark Zuckerberg hanno avuto l’effetto di un tuono, con la loro inquietante eco delle misure adottate da Elon Musk sul fact-checking del suo social network e hanno alleggerito il sistema di moderazione, favorendo un’ondata di contenuti odiosi, pericolosi e non verificati sulla piattaforma. Quest’ultimo, divenuto ormai il braccio destro di Donald Trump, ha in gran parte messo X al servizio della sua campagna.
Successivamente diversi utenti, preoccupati per l’abuso della piattaforma, sono passati alle reti concorrenti, tra cui Bluesky ma anche Thread, di proprietà di Meta. Diverse personalità hanno anche chiesto di lasciare X in massa il 20 gennaio, giorno dell’insediamento del presidente americano. L’iniziativa di uno sciopero Meta, come proposto da Michael Stripe, è in definitiva sulla scia di questo boicottaggio dell’uccellino azzurro. Il cantante ha detto che se ne andrà temporaneamente e poi avviserà quando tornerà. Un ultimatum rivolto alla piattaforma, se la sua politica va alla deriva come X.
Bisogna credere che questi movimenti cittadini abbiano avuto delle ripercussioni da quando Meta e X hanno deciso di aderire ad un codice di condotta rafforzato questo lunedì 20 gennaio, secondo la Commissione europea. Coincidenza o meno, i due colossi americani hanno sottoscritto, proprio in questo giorno dell’inaugurazione, un testo destinato a combattere l’odio online che prende di mira le persone a causa della loro origine, religione o orientamento sessuale. I firmatari si impegnano in particolare a “ogni sforzo per esaminarne almeno i due terzi” contenuti problematici segnalati dagli utenti “entro 24 ore”ha spiegato la Commissione. Resta da sperare che questo approccio consenta un migliore controllo delle piattaforme.