La meravigliosa occasione o l’itinerario di un bambino incontaminato

La meravigliosa occasione o l’itinerario di un bambino incontaminato
La meravigliosa occasione o l’itinerario di un bambino incontaminato
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CRITICA – Brigitte Guedj porta in spalla l’opera di Jean-Christophe Dollé al Lucernaire, a Parigi. Un momento di grazia.

“Piccola puttana”è così che suo padre chiamava sua figlia Sylvie. “ È carino, vero? È coinvolgente. Dà fiducia nell’esistenza”esordisce Brigitte Guedj che gli presta la sua forza vitale. Da adulta, diventata allenatrice di pallamano ad Aubervilliers, nella sua città natale, Sylvie non ha dimenticato nulla. “La mia piccola storia ha avuto un tale impatto sul mondo, che l’umanità sta meglio grazie a me, mi credi? “, chiede al pubblico. Chi ci crede subito. Da bambina, Sylvie Chalom è così sola che inventa gli amici, un posacenere o una cassetta della posta. La separazione dal signor Oscar, il suo orsacchiotto, l’ha traumatizzata.

I ricordi riaffiorano quando Sylvie Chalom parte con la sua squadra di ragazze per Constantine per rappresentare la Francia nel “Torneo dell’Amicizia”. Primo “meravigliosa coincidenza”titolo di questo solo nel panorama umanista, la sua famiglia lasciò l’Algeria quando lei era bambina nel 1962. La seconda. Grazie al fiammifero che riuscì a trovare «Tata Viviane»la sorella di sua madre che si sposò lì con a “Arabo”. Suo padre avrebbe schiaffeggiato la bambina se gli avesse chiesto di lui.

In origine, il testo di Jean-Christophe Dollé, vincitore della borsa di studio SACD Beaumarchais nel 2016, si intitolava Pallamano o meravigliosa occasione. Si ispira alla vita di Brigitte Guedj, al percorso di una donna calpestata la cui identità è stata negata. “Aveva una storia da raccontare, la sua storia fatta di incredibili coincidenze, magnifici incontri, emozioni, frustrazioni e dolore”scrive l’autore.

Senza sentimentalismi né pathos

Ebrea, non amata, ignorata, Sylvie Chalom risorgerà con coraggio. A Constantine incontra i fantasmi del passato e si trova faccia a faccia con la realtà. Eroina ordinaria, sostiene l’uguaglianza tra uomini e donne, le religioni e l’amore per gli altri nonostante le differenze. Questo senza sentimentalismi o pathos. Sylvie rimane retta e dignitosa.

Sguardo scintillante, il suo interprete lo abita interamente, incarnando un giocatore di pallamano, il padre severo, Soufian, il capitano della squadra di pallamano o Tata Viviane. La sua interpretazione, esaltata dalla regia del benevolo Laurent Natrella, ex membro della Comédie-Française, rivela un’attrice sorprendente. Cinefili e spettatori conoscono il volto e la voce di Brigitte Guedj, l’hanno notata al cinema e in televisione, soprattutto nelle serie (Una famiglia meravigliosa) e doppiaggio (Patria, Rabbids…).

Proveniente dal teatro Gérard Philipe, l’attrice che ammira Wajdi Mouawad è tutt’altro che sconosciuta in teatro. Ha studiato recitazione alla scuola Charles Dullin poi con Jacqueline Duc, ex residente del Français. Ha servito Molière, Hugo, Feydeau e Queneau. Recentemente è stata in tournée con L’invenzione della nostra vitaun’opera teatrale adattata dal romanzo di Karine Tuil e diretta da Johanna Boyé. Dopo La meravigliosa occasionecon lei ripartirà per le strade della Francia Il paziente immaginariocavalcato da Tigran Mekhitarian.

Fino al 16 febbraio al Lucernaire Paris 6e. Ris. : 01 45 44 57 34 oppure www.lucernaire.fr

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