Dallo squalo Mascelle, parte 2 (1978) ai cani di Hercule e Sherlock (1996), con Richard Anconina e Christophe Lambert (che no, non raddoppiano la voce come sembra suggerire la locandina). Questo sosia animale dice tutto sull’eclettismo di Jeannot Szwarc, cineasta e telefilmer francese, regista efficace che ha trascorso gran parte della sua carriera negli Stati Uniti. Morì il 15 gennaio all’età di 85 anni.
Nato a Parigi nel 1939 da padre polacco (Szwarc si pronuncia Schwartz e quindi non fa rima con “squalo” in inglese), questo appassionato di cinema ha frequentato Harvard e l’HEC (vi ha fondato un cineforum) sotto pressione paterna prima di dedicarsi alla il suo vero sogno d’infanzia, il cinema. Ma prima ancora, ha lavorato come regista ad episodi di serie TV negli Stati Uniti, da l’uomo di ferro ha Kojakdi passaggio Galleria notturna (l’antologia fantasy creata da Rod “la quarta dimensione” Serling). Sono Joe Alves, capo designer di questa serie e Mascelle di Spielberg, che consiglia alla velocità di Szwarc di riprendere nel bel mezzo delle riprese del suo sequel per mano del regista John D. Hancock, il progetto considerato troppo oscuro. Il successo commerciale di questo seguito (il più guardabile della saga dopo il primo) lo lancia verso altri grandi progetti come il thriller di spionaggio Enigma (1982, con Martin Sheen e Brigitte Fossey) e Superragazza (1984), spin-off de Superuomoma il loro fallimento lo farà ritirare