Lunedì sera la Loterie Romande ha sospeso temporaneamente il gioco «Joker» a causa dell’enorme acquisto di biglietti a Ginevra. Questa decisione non ha fermato gli autori dell’operazione. Secondo le nostre informazioni hanno poi agito a Zurigo. Controparte tedesca della Loterie Romande, conferma Swisslos. “Abbiamo registrato tali tentativi a Zurigo, ma li abbiamo repressi rapidamente”, afferma il dipartimento di comunicazione dell’organizzazione. Che precisa: “Siamo stati avvisati dalla Loterie Romande. Non possiamo più giocare al Joker da soli a casa, ma solo in combinazione con Swiss Loto o online, come avviene da questa parte della Sarine.
Mercoledì la “Tribune de Genève” ha rivelato che una banda organizzata stava cercando di vincere il jackpot “Joker” di almeno 2,6 milioni di franchi, la cui estrazione (mantenuta) ha avuto luogo mercoledì sera. Armati di mazzette di denaro, i giocatori hanno visitato dozzine di chioschi nel cantone durante il fine settimana. Il loro obiettivo? Gioca a tutte le combinazioni possibili e vinci il jackpot.
Un commerciante ginevrino sostiene che un uomo ha scommesso 8.000 franchi in contanti. Un’altra nostra fonte, che racconta di aver assistito un amico tabaccaio durante il fine settimana, racconta: “Abbiamo ricevuto più volte la visita di due uomini. Il primo, sulla trentina, di lingua inglese, vestito in modo disinvolto ma ordinato, educato, sembrava condurre l’operazione. Lui è venuto solo una volta, ma l’altro, nello stesso stile, ha portato più volte buste con dentro 4000 franchi per comprare i biglietti». Per i ginevrini, non c’è dubbio, «sembravano davvero sapere quello che facevano». Inoltre, “uno di loro ci ha detto che i loro mezzi non erano “limitati”, soprattutto in vista di un’eventuale azione legale da parte della Loterie Romande (vedi riquadro sotto)”.
Infine, secondo quanto riferito, i visitatori del chiosco hanno indicato di essere a conoscenza di un difetto nel loro piano. Se il jackpot finale venisse diviso tra più vincitori, la vincita potrebbe non essere sufficiente a coprire l’importo investito dalla banda, vale a dire due milioni di franchi, secondo una fonte della “Tribune de Genève”.