C’è ufficiale: 1,1 milioni di persone hanno consumato cocaina in Francia nel 2023. Una cifra allarmante e senza precedenti, spiega l’ultimo studio dell’Osservatorio francese delle droghe e delle tendenze alla dipendenza (OFDT), pubblicato mercoledì 15 gennaio. Questi dati sono tanto più preoccupanti dato che nel 2022 la Francia contava “solo” 600.000 consumatori annuali, quasi la metà.
Tutte le sere dalle 18:00
Ricevi le informazioni analizzate e decifrate dalla redazione di Point.
Grazie!
La tua registrazione è stata presa in considerazione con l’indirizzo email:
Per scoprire tutte le altre nostre newsletter, vai qui: MyAccount
Registrandoti accetti le condizioni generali d’uso e la nostra politica di riservatezza.
“L’evoluzione delle condizioni di lavoro, con i lavoratori che lo utilizzano per “stare al lavoro”, sia per sostenere ritmi intensivi (ristorazione), sia per far fronte a condizioni di lavoro gravose (pescatori)”, spiega in parte l’esplosione dei consumi, Ivana Obradovic , vicedirettore dell’OFDT, sottolinea all’Agence France-Presse.
LEGGI ANCHE “Bruceremo te e il tuo municipio”: i funzionari eletti nelle zone rurali affrontano la “feccia della droga” C’è anche la “diversificazione delle forme di consumo, con la diffusione della cocaina (crack) e la banalizzazione dell’immagine della cocaina, droga divenuta “familiare” e percepita come “meno pericolosa” rispetto a vent’anni fa”, continua. “È tra i giovani adulti che si è registrato nel corso dell’anno l’incremento maggiore nella sperimentazione e nel consumo”, in particolare per quanto riguarda stimolanti come la cocaina e l’ecstasy/MDMA, commenta Ivana Obradovic. Questo aumento era già stato segnalato lo scorso giugno.
2.700 tonnellate di cocaina prodotte nel 2022
Il rapporto dell’OFDT descrive anche “un contesto internazionale segnato da livelli di produzione (cannabis, cocaina, eroina, ecstasy/MDMA) in forte aumento negli ultimi anni”, legato ad “un contesto di globalizzazione e di moltiplicazione degli scambi economici”. La produzione globale, infatti, non è mai stata così elevata in Colombia, Bolivia e Perù – i tre principali paesi produttori – con 2.700 tonnellate di cocaina nel 2022 rispetto alle 1.134 tonnellate del 2010, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e la criminalità.
L’Europa è sulla buona strada per diventare il mercato più grande del mondo, per la gioia delle reti di trafficanti. Lo studio sottolinea quindi che lo sviluppo del consumo di cocaina, destinata ad essere fumata o iniettata, è particolarmente significativo tra le persone emarginate, dove costituisce “la tendenza più eclatante”.
LEGGI ANCHE Tra droga e corruzione, la Francia sta lentamente intraprendendo la strada del narcostatoSono particolarmente colpite le persone che vivono per strada: la possibilità di acquistare piccole quantità, per pochi euro, “ha l’effetto di abbreviare i tempi legati al consumo” e, per estensione, di ridurre la quantità di denaro necessaria all’acquisto. Chi lavora in un centro di accoglienza e supporto alla riduzione del rischio per tossicodipendenti (Caarud) vede un aumento dei consumi nell’arco della giornata.
I centri sono privati
Sono colpite anche molte donne in situazioni precarie, in particolare vittime di violenza fisica e sessuale, e più specificatamente le prostitute, che in questo contesto sono più numerose. Ma anche gli ex consumatori di eroina, seguiti per molti anni per la terapia sostitutiva degli oppioidi (OST), sono vittime di questa intensificazione del consumo di cocaina.
Questo aumento dei consumi si unisce anche alle difficoltà più specifiche incontrate dai professionisti nella lotta contro la dipendenza, in particolare per quanto riguarda il caso del “craving” (pulsione al consumo, caratteristica della dipendenza).
LEGGI ANCHE “La cocaina rappresenta una minaccia per le democrazie europee” I consumatori si trovano così “in situazioni di emergenza che non favoriscono il rapporto con i professionisti. Descrivono quindi individui “in fuga”, “in modalità stress”, poco propensi a discutere le loro pratiche di consumo e la cui frequentazione a Caarud è motivata esclusivamente dall’ottenimento di materiali di consumo”, che questi centri effettivamente forniscono. .
L’accesso alle cure, una questione importante
Consumatori e professionisti concordano quindi sull’insufficienza dei mezzi esistenti per combattere la dipendenza, in particolare l’assenza di un trattamento farmacologico efficace o la riluttanza a pratiche di consumo meno dannose, note come riduzione del rischio. e danni (RDRD). In generale, l’accesso alle cure per le persone che soffrono di dipendenza rimane una delle principali ragioni che spiegano lo sviluppo dei consumi.
LEGGI ANCHE Incidente Pierre Palmade: “La cocaina non è più la droga delle élite”
Da scoprire
Canguro del giorno
Risposta
I deserti medici, i tempi di consultazione particolarmente lunghi, il timore di stigmatizzazione, la difficoltà di accesso alle cure comuni sono tutti motivi che evidenziano, secondo l’OFDT, le difficoltà dei consumatori a ricorrere alla cessazione del consumo di cocaina. Che raggiunge quindi livelli mai raggiunti prima, e quindi particolarmente preoccupanti.
E questo, nonostante la repressione: nel 2023 le autorità francesi hanno sequestrato 23,5 tonnellate di cocaina, rispetto alle 4,1 tonnellate del 2010. Nei primi undici mesi del 2024 sono state sequestrate quasi 47 tonnellate di cocaina. stato sequestrato.