Era partito per seguire la strada di suo padre e, prima di lui, di suo nonno, entrambi architetti che avevano lasciato il segno nella regione. Ma Charles Kleiber, nato a Moutier il 9 dicembre 1942, alla fine ha forgiato la sua strada. E non meno importante.
Sebbene abbia effettivamente avuto una formazione di architetto presso l’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), con un diploma conseguito nel 1968, si è gradualmente spostato verso il campo della salute.
Sarà la sua partecipazione alla costruzione dell’ospedale Pays d’Enhaut a Château-d’Oex, nel 1978, a fungere da fattore scatenante? Resta il fatto che qualche tempo dopo ha intrapreso un dottorato in scienze sociali presso l’Istituto di studi avanzati sulla pubblica amministrazione (IDHEAP), dedicando la sua tesi all’organizzazione sanitaria vodese. Seguiranno naturalmente vari mandati in questo ambito.
Nel 1981 è diventato capo del Dipartimento della sanità pubblica e della pianificazione sanitaria del Canton Vaud. Dirigerà inoltre il servizio hospice cantonale di Vaud, nell’ambito del quale si occuperà della messa in rete delle strutture ospedaliere del cantone, prima di assumere la direzione del CHUV all’inizio degli anni ’90.
Da architetto ad alto funzionario
Nel 1997 Ruth Dreifuss, capo del Dipartimento federale dell’Interno, gli chiese di dirigere quella che sarebbe poi diventata la Segreteria di Stato per l’educazione e la ricerca. In questo contesto, guiderà in particolare la riforma del sistema universitario svizzero, in connessione con la firma degli accordi di Bologna. Contribuirà inoltre a rimodellare il panorama universitario della regione del Lago di Ginevra, ridistribuendo le tessere tra le università di Ginevra, Losanna e EPFL. Svolgerà inoltre un ruolo importante nella creazione di università specializzate. Riforme che allora non erano evidenti.
“Charles era un uomo che amava il dibattito. Aveva delle idee. Alcuni si sono rivelati visionari. Ma sapeva come difenderli», testimonia il fratello minore Laurent, residente a Develier.
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