l’essenziale
Dietro le quinte del museo Champollion – les Ecritures du Monde è in corso una campagna di prove. Questo grande inventario, obbligatorio ogni dieci anni, riguarda l’insieme delle collezioni del museo di Figeacois, che comprende circa un migliaio di oggetti. Un lavoro meticoloso ed essenziale per preservare e trasmettere questi tesori inestimabili.
Nel silenzio dietro le quinte del museo Champollion, il team guidato dalla curatrice Céline Ramio lavora sulle collezioni. Approfittando della chiusura al pubblico mattutina durante questo periodo invernale, il regista accompagnato da Stéphanie Lebreton, responsabile del pubblico e delle collezioni, passa in rassegna, uno per uno, i tesori esposti e conservati nella città natale del famoso decifratore figeacois . Questo grande inventario chiamato correzione è un’operazione resa obbligatoria ogni dieci anni dalla legge sui musei del 2004. «Al Museo Champollion, siamo alla seconda campagna che si concluderà nel 2025. Abbiamo iniziato dopo le vacanze di Ognissanti e abbiamo per terminare il prossimo marzo. Si tratta di esaminare tutti gli oggetti del museo – ne abbiamo un migliaio – che sono tutti inventariati, per verificarne la presenza e il loro stato” spiega Céline Ramio chinandosi. attentamente su una statuetta. Indossando i guanti, Stéphanie Lebreton l’ha tolto delicatamente dalla vetrina qualche minuto prima.
Sotto la luce, la lucida pietra di granito nero, risalente al XVIII secolo aC, svela i suoi segreti. «È quella che noi chiamiamo una statua cubica registrata 12-12-1. Sappiamo che è stato acquistato nel 2012 in una galleria” indicano i due esperti che prendono le misure, scattano foto, osservano il nasino rotto e notano anche due minuscole macchie arancioni sopra il sopracciglio destro. I dati raccolti durante l’esame vengono poi registrati in software dedicati ma anche trascritti manualmente in un registro ufficiale denominato “le 18 colonne”.
“Riscopro la bellezza di certi oggetti”
“Sto riscoprendo la bellezza di alcuni oggetti, in particolare degli oggetti cinesi che hanno una grande finezza nell’esecuzione. Notiamo lavorazioni in pietra o dettagli che i visitatori non vedono. C’è sempre una scoperta e un piacere nel fare prove” confida Stéphanie Lebreton, presente dalla riapertura del museo nel 2007. Anche per Céline Ramio, l’emozione è palpabile. “C’è un’intimità con gli oggetti. Questo lavoro è molto importante per poter avviare programmi di restauro ma anche programmi di acquisizione. Attualmente sto lavorando al progetto scientifico e culturale dell’istituto basato su questa conoscenza delle collezioni. Il museo ha quasi 20 anni e dobbiamo evolverci per soddisfare le nuove aspettative del pubblico”. Un lavoro delicato ed essenziale, portato avanti come una vera missione e con infinita passione da Céline Ramio e Stéphanie Lebreton che si presentano “come corrieri il cui obiettivo è tramandare alle generazioni future” pezzi inestimabili che hanno resistito alla prova del tempo.
Le prove continueranno, in particolare durante i quindici giorni di chiusura annuale del museo di Figeacois, previsti dal 16 al 31 gennaio. Un’occasione per tutta l’équipe di partecipare al controllo e alla pulizia approfondita delle collezioni. Verranno inoltre eseguiti lavori di tinteggiatura sul soffitto del 2° piano. Verrà infine ordinata una vetrina dotata di climatizzazione per ospitare gli oggetti in bronzo, particolarmente sensibili all’umidità.
Una donazione eccezionale di 160 calligrafie di Hassan Massoudy
Giunto a Figeac nel 2008 per condurre laboratori organizzati poco dopo la riapertura del museo dedicato alle Scritture del Mondo, il grande calligrafo di origine irachena Hassan Massoudy ha voluto fare una donazione al museo di Champollion di cui conserva un caro ricordo. Céline Ramio e Stéphanie Lebreton si sono recate la settimana scorsa a casa sua a Parigi per ritirare personalmente questo inestimabile regalo che comprende 160 citazioni calligrafate. “Hassan Massoudy è considerato il più grande calligrafo. Ha una conoscenza straordinaria della calligrafia araba e ha creato calligrafie molto colorate basate su citazioni molto belle”, spiega Céline Ramio. Le opere di Hassan Massoudy saranno svelate durante la mostra temporanea estiva che sarà allestita nella dependance del museo Champollion. Il pubblico potrà scoprire l’opera di Hassan Massoudy che spera di tornare a Figeac per l’occasione.
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