LA LISTA DEL MATTINO
Il tono è serio in questo inizio d’anno nelle sale, con il nuovo film della cinese Jia Zhang-ke, elegiaco e senza tempo, l’ultima produzione dello spagnolo Almodovar, che evoca la morte senza sentimentalismi, o il primo lungometraggio di Agnès de Sacy seguendo le orme del complicato passato romantico dei suoi genitori.
Da non perdere
“The Wild Fires”: Jia Zhang-ke sulle ali del tempo
Jia Zhang-ke, senza dubbio il più grande cronista e poeta dei cambiamenti contemporanei in Cina, costruisce buona parte del suo nuovo film su vecchie immagini personali. Visualizzazioni accumulate nel corso degli anni, così come inquadrature prese in prestito dai suoi film passati, come ad esempio Piaceri sconosciuti (2002), Natura morta (2006), Gli Eterni (2018).
Prende, dall’interno dei propri intrighi e intenzioni, alcuni luoghi (Datong, Fengjie e Zhuhai), simboli delle varie velocità di trasformazione del Paese. Una donna, musa ispiratrice e attrice in quasi tutti i suoi film: Zhao Tao. E un uomo: l’attore Zhubin Li, che appare in diversi film. A partire da queste immagini riscrive, a costi nuovi, una favola che attraversa tutto il suo cinema, determinandone la dimensione insieme emozionante e discretamente elegiaca, una favola che ci dice che il mondo si muove sempre più velocemente degli uomini.
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