“Bird”, un film acrobatico e scontro di opposti

-

Racconto fantastico

“Bird”, un film acrobatico e scontro di opposti

Il film di Andrea Arnold inizia come una cronaca sociale in stile Ken Loach prima di lanciarsi nella pura fantasia.

Iscriviti ora e goditi la funzione di riproduzione audio.

BotTalk

In breve:
  • Andrea Arnold sorprende con una storia che oscilla tra realismo e fantasia e una trama imprevedibile e audace.
  • In “Bird”, selezionato a Cannes, Franz Rogowski interpreta un personaggio metà uomo e metà uccello.
  • Il film mescola naturalismo ed elementi fantastici inaspettati.

Ci sono talvolta sogni fantasmagorici ed aerei, veri e propri buchi nell’aria libera e pura delle nostre menti addormentate, il cui risveglio ci strappa via all’improvviso, senza speranza di ritorno. Succede che si tenta di ritornare lì, per riscoprire un po’ di questo incantevole altrove, mentre il realismo della quotidianità, della quotidianità, degli imperativi della vita moderna, in fondo non così lontano da quello del XIXe secolo, continua a guadagnare terreno. Sono questi mondi paralleli quelloAndrea Arnoldo riunisce in “Bird”, uno straordinario viaggio altrove che tuttavia prende in prestito il suo paesaggio da quello del Kent, dove è nato il regista, il che rafforza l’aspetto matrice del progetto.

Questo angolo del sud-est dell’Inghilterra dove sceglie di piantare la sua macchina fotografica, però, non è molto esotico. Troviamo lì una strana famiglia, una ragazzina molto matura, suo fratello maggiore e il padre coperto di tatuaggi (Barry Keoghan, pazzo), che sembra appena più grande e sta per sposare una giovane madre che conosce a malapena. “Bird” inizia quindi come il ritratto di un’adolescente in cerca di indipendenza, nella tradizione di “Fish Tank”, diretto da Arnold nel 2009. Solo che la ripetizione è illusoria. Il film prende ben presto una strada completamente diversa da quella della cronaca sociale a cui sembra mirare, ingannando il suo pubblico così come i suoi eroi, voltando allo stesso tempo le spalle ai temi prevedibili della crisi adolescenziale e del racconto dell’emancipazione. .

Sogno ad occhi aperti o incubo

Andrea Arnold, sia chiaro, non sta facendo un film contro questi temi, né contro questa direzione. Sviluppa semplicemente la sua finzione in una direzione che i primi minuti del film non possono anticipare. La follia, il passaggio in un altro mondo, emergerà per due terzi con l’apparizione di un personaggio singolare, metà uomo e metà uccello, interpretato dal sempre sorprendente Franz Rogowski. Il naturalismo dell’inizio del film non viene evacuato, ma trasceso da un elemento fantastico proveniente direttamente dall’immaginazione, dal sogno o dall’incubo a occhi aperti a seconda dei punti di vista.

>>

Questo matrimonio è acrobatico. La spaccatura che ha generato è stata a doppio taglio. Evitando il ridicolo e l’artificiale, il film finisce per sembrare la collusione di due lungometraggi che si alimentano a vicenda. Il naturalismo, con la sua estetica in stile Ken Loach all’inizio del film, viene trattato attraverso la fantasia prima di tornare alla ribalta, questa volta sotto il prisma della violenza più sorprendente.

“Bird” punta quindi sulla sorpresa permanente e sull’organizzazione del caos che Andrea Arnold sembra gestire alla perfezione. Queste oscillazioni del racconto fanno eco anche a una filmografia dalla quale sembra esclusa ogni prevedibilità. Dopo uno straordinario primo film, è stato selezionato direttamente a Cannes “Red Road”, un dramma psicologico cullato dall’estetica del Dogma95 (movimento lanciato da Lars von Trier) mentre osservava Fritz Lang, aveva firmato l’adattamento più improbabile di “Wurling Heights”.

Più vicino a un film sperimentale che a una storia romantica, era comunque confuso, nel senso buono del termine. Poi ha ulteriormente accresciuto le sue ambizioni concentrandosi su una micro-società di giovani emarginati in “American Honey”, un finto road movie presentato a Cannes nel 2016 ma mai distribuito nella Svizzera francese. Questo è stato anche il destino, ma meno sorprendente, del documentario “Cow”, che segue la vita quotidiana di una mucca.

“Bird”, un progetto acrobatico e aereo, un film indipendente e sepolcrale, una vertiginosa mise en abyme e un audace intreccio di diverse tendenze, faceva parte del concorso di Cannes 2024 ed è stato uno degli shock. È anche uno dei primi grandi film del 2025.

Voto: *** Drammatico (Gran Bretagna – 118′)

A questo punto troverai ulteriori contenuti esterni. Se accetti che i cookie vengano inseriti da fornitori esterni e che i dati personali vengano quindi trasmessi loro, devi consentire tutti i cookie e visualizzare direttamente i contenuti esterni.

Consenti i cookieMaggiori informazioni

Pasquale Gavillet è giornalista nella sezione culturale dal 1992. Si occupa principalmente di cinema, ma scrive anche di altri settori. Soprattutto la scienza. In quanto tale, è anche un matematico.Maggiori informazioni @PascalGavillet

Hai trovato un errore? Per favore segnalacelo.

0 commenti

-

PREV Stéphanie Huang, nuovo violoncello principale dell’Orchestre de Paris
NEXT Il Marocco verso il Bocuse d’or, i Mondiali della Pasticceria e della Ristorazione