Presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes con il titolo Feng Liu Yi Dai (letteralmente “una generazione alla deriva”), è diventata l’ultima opera di Jia Zhang-Ke Incendi selvaggi per la sua uscita nelle sale francesi. Una scelta che non dice molto sul contenuto dell’opera, né sulla sua originalità formale, a metà tra finzione e documentario.
Dall’inizio degli anni 2000, il cineasta cinese si è impegnato a documentare i cambiamenti del suo paese, senza sapere veramente cosa avrebbe fatto con queste immagini girate in diversi formati, che invecchiavano più o meno bene. Nel 2021, fermato dal confino, trova il filo che potrebbe unirli: una storia d’amore di lunga data tra un uomo e una donna che si incontrano, si cercano e finiscono per ritrovarsi sulla cinquantina.
Qiaoqiao (Zhao Tao, l’attrice preferita di Jia Zhang-ke) è una giovane donna vivace e impertinente, un po’ cantante, un po’ modella all’inizio della storia. Diventerà silenziosa mentre segue le orme di Bin (Li Zhubin), il suo amante che è andato a sud per fare affari, senza lasciare un indirizzo. Questo sottile filo di finzione, così lasso che a volte lo perdiamo di vista senza che sia davvero un problema, si innesta in un viaggio compiuto negli ultimi due decenni, dall’esaurimento delle miniere di carbone alla pandemia di Covid-19. .
Cantieri destinati a incarnare la grandezza del Paese
L’enigmatica bellezza del film è dovuta tanto a questa figura di donna imperscrutabile e ostinata quanto alla convivenza di strati di tempo, alla sovrapposizione di paesaggi e volti, rovine e cantieri destinati a incarnare la grandezza del Paese in attesa dei Giochi Olimpici del 2008. Filmando, nella prima parte, i volti neri dei minatori di Datong o dei lavoratori disoccupati che cantano per pochi yuan in un palazzo della cultura Decaduta, Jia Zhang-Ke conserva la traccia di una Cina che sta scomparendo.
Pur assumendo la forma di un’odissea contemplativa, il film non nasconde la repressione dell’omosessualità, il controllo dei cittadini da parte dell’onnipresenza di altoparlanti stile Grande Fratello, la modernizzazione e l’emigrazione interna a marcia forzata. Portato dalla determinazione di Qiaoqiao, un personaggio già visto in Natura morta et gli Eterniquesto film composito e ipnotico è anche un viaggio all’interno dell’opera del cineasta.
Incendi selvaggidi Jia Zhang-ke, Cina, 1:51, uscito nelle sale l’8 gennaio 2025.
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