Blake Lively contro Justin Baldoni, nuova vicenda #MeToo a Hollywood in un contesto di pseudo-femminismo

Blake Lively contro Justin Baldoni, nuova vicenda #MeToo a Hollywood in un contesto di pseudo-femminismo
Blake Lively contro Justin Baldoni, nuova vicenda #MeToo a Hollywood in un contesto di pseudo-femminismo
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Pubblicato il 6 gennaio 2025 alle 21:23 / Modificato il 6 gennaio 2025 alle 21:25

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Sullo schermo, Lily Bloom voleva solo trovare l’amore, il vero amore, allontanare un ragazzo noioso e venderci i suoi bei fiori. Ma il mondo è davvero troppo crudele. Dopo aver visto Lily, l’eroina ferita e testarda di Mai più (Finisce con noi nella versione originale, uscita nell’agosto 2024), interpretata dall’attrice Blake Lively, ricostruisce la sua vita, fugge dalla brutalità di un bel marito tormentato e finalmente apre il suo negozio di fiori, milioni di fan dell’ultimo successo di Wayfarer e Sony Studios Pictures, rivisitano le loro illusioni. Il mondo degli studios e l’intera stampa americana sgomenta si stupiscono che questo toccante melodramma mirato all’era post-Harvey Weinstein abbia potuto suscitare tanta rabbia, cause legali tra star per calunnie e molestie sessuali, una denuncia per “diffamazione” contro IL New York Times e soprattutto ha rivelato il ventre lurido di Hollywood nell’era dei social network: la viltà dei servizi stampa, le campagne di denigrazione delle donne portate avanti da eserciti di troll professionisti, che lasciano presagire una nuova litania di scandali e, forse – da , di una seconda epoca #Anche io.

Mai più tuttavia aveva tutto di un commovente miracolo. Ispirato al bestseller di Colleen Hoover, venduto 10 milioni di copie dalla sua uscita nel 2016, il film, girato per 25 milioni di dollari nel 2023, ha incassato 400 milioni dalla sua uscita nell’agosto 2024. Un montepremi inaspettato per i suoi produttori originali, Jamey Heath e Justin Baldoni, cofondatore di Wayfarer, nonché regista e attore protagonista, con Blake Lively, nel ruolo di Ryle Kincaid, il marito violento sullo schermo di Lily Bloom. Sony Pictures, responsabile della distribuzione, era entusiasta dell’idea di un sequel e di un franchise agrodolce, che sposasse l’acqua di rose con i temi dei diritti delle donne e della violenza domestica.

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