Dopo un calo significativo nel 2023, il calo delle emissioni di gas serra in Francia mostra segni di rallentamento nel 2024, con un aumento anche lieve nel terzo trimestre, trainato da edifici e trasporti.
Nel terzo trimestre, le emissioni francesi sono aumentate dello 0,5% su un anno, dopo un calo del 5% e del 2,2% nei primi due trimestri, ha annunciato venerdì Citepa, l’organismo incaricato di elaborare l’impronta carbonica della Francia.
-5,8% di emissioni nel 2023
Nell’arco di nove mesi, le emissioni rimangono in calo del 2,4%, escludendo i pozzi di assorbimento del carbonio. Ma per fare un confronto, l’anno scorso nello stesso periodo di tempo, il calo è stato del 6%.
Il 2023 si è chiuso con un calo delle emissioni del 5,8% rispetto al 2022.
L’ultimo anno in cui le emissioni sono aumentate è stato il 2021, con un incremento del 6,4% dovuto alla ripresa post-Covid.
Senza arrivare a tanto, il 2024 dovrebbe logicamente essere un anno meno positivo in termini di riduzione delle emissioni di gas serra. “La tendenza su 12 mesi consecutivi è attualmente -3,1% (anno in movimento)”, indica Citepa, i cui dati rimangono per il momento provvisori.
Il settore delle costruzioni pesa sul bilancio
E non includono l’assorbimento di CO2 da parte dei serbatoi di carbonio, come foreste e suoli, che sono altamente degradati a causa del riscaldamento globale e di vari inquinamenti, ma che sono comunque essenziali per raggiungere gli obiettivi climatici della Francia.
Il rallentamento del calo delle emissioni in nove mesi proviene dai settori dell’edilizia e dei trasporti, le cui emissioni hanno ripreso ad aumentare negli ultimi mesi. Quindi il 3e trimestre, se i settori della produzione energetica e dell’industria contribuiscono ancora alla dinamica di riduzione delle emissioni (-12,9%), si osserva un aumento per l’edilizia così come per i trasporti.
Per quanto riguarda i trasporti, tale aumento è dovuto principalmente all’aumento delle emissioni del traffico stradale (+1,1% nel trimestre). Ma è soprattutto il settore delle costruzioni a pesare sul bilancio del terzo trimestre, con un incremento dell’11,8%. Questo forte rimbalzo deriva “dall’aumento delle emissioni legate al riscaldamento degli edifici residenziali e terziari nel settembre 2024”.
Meno dipendenza dai combustibili fossili
Sul versante delle buone notizie, il trasporto aereo nazionale, sebbene in misura inferiore rispetto al trasporto internazionale, ha visto le sue emissioni ridursi del 4,1% nel 3e trimestre, amplificando il calo già osservato nel 2023 (-3,5%). Prosegue la decarbonizzazione della produzione elettrica, a causa del ridotto utilizzo di combustibili fossili.
Anche l’industria manifatturiera continua a ridurre le proprie emissioni di gas serra, anche se il ritmo rallenta: dopo il -2,8% nel 2e trimestre, nel terzo il calo è stato solo dell’1,3%. Per l’agricoltura, Citepa precisa che “si stima solo una parte delle variazioni delle emissioni del settore” e che la “virtuale stagnazione delle emissioni (+0,3%)” nei primi nove mesi “resta un quadro parziale”.