Estelle Transon, musicista e cantante con sede a Le Mans (Sarthe), ha vissuto un'avventura straordinaria l'estate scorsa. Per 15 giorni ha esplorato la Groenlandia per catturare i suoni unici della natura e la vita quotidiana degli abitanti Inuit. Questa spedizione, al crocevia tra arte e avventura, oggi alimenta un progetto ambizioso: trasmettere questa esperienza attraverso conferenze e creazione musicale immersiva.
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Estelle Transon non è solo una musicista esperta, ma anche un'esploratrice di suoni. Quando è salpata per la Groenlandia la scorsa estate, aveva un obiettivo preciso: catturare l'essenza sonora di questa regione unica.
Il mondo artico è affascinante, ma è l'impressione umana a dominare, si avverte un'attrazione, un magnetismo molto particolare
Durante questa spedizione di due settimane, si è immersa nei maestosi paesaggi e nelle tradizioni delle popolazioni Inuit. Ma questa avventura non è stata solo una semplice scappatella musicale. La Groenlandia è una terra segnata dai cambiamenti climatici e per Estelle catturare questi suoni significa anche testimoniare la fragile bellezza di questo territorio e la ricchezza culturale dei suoi abitanti. “Quando registriamo i suoni del lastrone di ghiaccio, sentiamo come un rubinetto che scorre. Diventiamo quindi fisicamente consapevoli del riscaldamento globale.”
Durante il suo soggiorno, Estelle ha raccolto un'impressionante diversità di suoni. Innanzitutto quelli della natura, come lo scricchiolio del ghiaccio, il suono del vento… Quello degli animali: il canto delle balene o l'abbaiare dei cani, compagni di viaggio del popolo Inuit. E, naturalmente, canti tradizionali e voci autoctone: “Il loro linguaggio è esso stesso musica, con intonazioni che evocano la vita, il tempo e il rispetto per la natura. È stato affascinante ascoltarlo”.confida l'artista.
Tornata a Sarthe, Estelle Transon ha intrapreso una nuova sfida: far sì che questi suoni raggiungano quante più persone possibile e “ascolta questi paesaggi”. Ha partecipato a convegni per raccontare la sua avventura e sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi ambientali così palpabili in Groenlandia. Questi interventi sono accompagnati da estratti sonori per immergere il pubblico nell'atmosfera del proprio viaggio.
Estelle sta anche lavorando alla preparazione della biennale sonora “Il suono di Le Mans”che avrà luogo nel gennaio 2026. “Ovviamente immagino conferenze immersive ma anche creazioni: perché non una collaborazione con l'artista Inuit Elisapie o con il coro Accentus? Il mio sogno è trasportare le persone in questo viaggio sonoro, per far sentire loro questa bellezza cruda e fragile che ho scoperto. “
Con questa avventura sonora e umana, Estelle Transon ci offre un'opera artistica unica e significativa. Incarna quindi il modo in cui l’arte può fungere da ponte tra culture, ma anche come potente strumento per aumentare la consapevolezza sulle sfide ambientali.
Articolo scritto da Jordi Soudé
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