Il pubblico francese ha eletto la sua Miss Francia 2025. Angélique Argani-Filopon, Miss Martinica, ha vinto l’ambita corona battendo le altre 29 candidate al posto. Era la più anziana delle giovani donne. Sui social, tra commenti elogiativi e odiosi, questa scelta non lascia indifferenti. Hanno ancora un futuro questi concorsi di bellezza? Isabelle Hidair-Krivsky, docente universitaria di antropologia, ci illumina sulle questioni culturali, sociali, identitarie, economiche e anche politiche che ad essa si riferiscono.
I concorsi di bellezza restano molto seguiti e scatenano le passioni. Perché pensi che persistano nel 21?
I concorsi di bellezza persistono perché promuovono tutti identità collettive. Le questioni culturali, sociali, identitarie, economiche e politiche si riflettono, e talvolta addirittura esacerbate, nel contesto di queste competizioni.
Affascinano perché simboleggiano la nostra classe, il genere, le lotte razziali e le relazioni di dominio internazionale. Professioni, fenotipi, appartenenze culturali si scontrano.
La bellezza è solo il vettore di queste divisioni. Soddisfa due obiettivi. Innanzitutto si mira a confermare il ruolo rappresentativo delle donne perché lo è il messaggio inviato inconsciamente “anche qualificati, è preferibile che soddisfino i canoni di bellezza se desiderano avere successo nella società”.
L’altro obiettivo è confermare il posto del proprio gruppo sociale nella competizione regionale, nazionale e internazionale. Su questo punto non dobbiamo dimenticare che la società occidentale è capitalista e valorizza la concorrenza.
Pertanto, le candidate al titolo di Miss Francia rappresentano inizialmente le regioni, poi la loro classe sociale e la loro etnia. Per convincersene basta ascoltare gli interventi tenuti al termine della prima selezione: parlano tutti delle proprie origini regionali e culturali nonché del proprio impegno nella difesa delle cosiddette cause femminili: “salute”, “precoce infanzia».», «violenza contro le donne». In definitiva, si fanno portavoce di un valore sostenuto dall’ideologia del progresso: quello della promozione della concorrenza e dell’economia di mercato.
La bellezza femminile lo è bancabile, commerciabile e sappiamo che a queste elezioni seguirà tutta una strategia di marketing (prodotti di bellezza, automobili, ecc.).
Pertanto, questi concorsi hanno assegnato virtù con un obiettivo economico ben specifico. Il loro valore economico spiega il loro successo. Inoltre, il lusso che circonda la cerimonia contribuisce all’incanto, mantenendo lo stereotipo della fiaba. Pertanto, le donne possono anche sentirsi in colpa per non aver sognato di diventare un giorno Miss!
L’elezione della nuova Miss Francia, Miss Martinica, 34 anni, capelli corti, 16 anni più vecchia della candidata più giovane, suscita molti commenti. La sua interpretazione, quella di una donna eloquente e matura, sembrerebbe aver fatto la differenza più della sua bellezza. È questo il segno di un’evoluzione di questo concorso di bellezza?
Essere più anziani non risolve il divieto imposto alle donne di rimanere magre, giovani e desiderabili. Regolarmente vengono esaminate attentamente le foto di personalità femminili. Contiamo le loro rughe, osserviamo il loro aumento di peso, riteniamo che debbano essere discrete riguardo alla loro sessualità dopo i 50 anni oppure ci congratuliamo con loro perché sono ancora “accettabili” per la loro età e chiediamo loro di condividere il loro segreto di bellezza! Non esiste un trattamento equivalente con gli uomini. Gli uomini possono invecchiare, perdere i capelli, ingrassare senza che venga espressa alcuna critica. È un privilegio maschile mantenuto nel quadro egemonico della società patriarcale.
Pertanto, lusingare l’età della nuova Miss France si adatta perfettamente alla linea di elogi stereotipati: “ha 34 anni, guarda quanto è bella!” “. Da quel momento in poi, tutte le donne che non soddisfano queste aspettative saranno accusate di non fare alcuno sforzo per rimanere belle alla loro età!
Rimanere belli, magri e giovani, investendo tempo nel proprio corpo, va a discapito di altre attività: meno lettura, studio, impegno politico, per esempio, tutte attività che potrebbero dare accesso ad altri ambienti e incoraggiare lo sviluppo di competenze.
Certo, la bellezza può aprire opportunità e favorire carriere, ma queste sono effimere (come lo è la giovinezza!) e non offrono le stesse opportunità di una carriera basata su criteri duraturi (competenze tecniche). È essenziale che questi vincitori acquisiscano conoscenze in materia di gestione, creazione d’impresa, leadership o continuino la formazione se riescono a sfuggire alle trappole dello stereotipo della donna bella, “ma incompetente”.
I social network hanno giocato un ruolo importante in queste elezioni. Sono diventati assolutamente essenziali?
Le reti sono capaci sia del peggio che del meglio. Oggi, il rapporto annuale dell’Alto Consiglio per l’Uguaglianza evidenzia il ritorno di queste ingiunzioni conservatrici sui social network. In particolare attraverso il successo delle tendenze #tradwife (contrazione dell’inglese “traditional” e “wife”) e #stayathomegirlfriend: che si può tradurre come “traditional wife”, ovvero la fidanzata che, da brava casalinga, resta a casa a prendere cura delle faccende domestiche. Questa “tendenza emergente” valorizza lo stile di vita di una donna sposata, “sottomessa” ai desideri e alla carriera del marito, disoccupata e interamente dedita alla casa. Pertanto, più della metà della popolazione ritiene ancora normale o positivo che una donna cucini ogni giorno per tutta la famiglia.
Così nei Paesi Bassi, dopo 35 anni di esistenza, il concorso di bellezza smette di diventare una nuova piattaforma dedicata alla salute mentale e alla condivisione di storie positive. Allo stesso modo, alcuni paesi mettono in guardia sui pericoli derivanti dall’utilizzo dei filtri di bellezza disponibili sulle applicazioni.
Le reti devono continuare i loro sforzi normativi, ma con l’intelligenza artificiale rimaniamo chiusi nelle nostre bolle perché non appena clicchiamo su una pagina ci vengono offerte solo le informazioni che corrispondono ai nostri interessi. Questo mondo diviso, per età, per genere, per etnia, per ideologia politica ci porta a una visione binaria “pro/contro”. Tuttavia, il mondo e le idee sono molto sfumati. Impariamo a confrontare sempre le versioni, a verificare le nostre informazioni e a qualificare le nostre parole.
Chi è la più bella ? Questa è la domanda ?
Ebbene, invece di attaccare le reti con teorie complottiste, potremmo rispondere: « ognuno ha il proprio gusto ! ».