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Redazione di Tolosa
Pubblicato il
15 dicembre 2024 alle 20:02
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Colui che sognava di essere… assassinato, finirà la sua vita in un letto, sconfitto dal cancro nel 2020. Aveva 77 anni. Lui è Edouard Savenko, pseudonimo: Limonov. Colui che è nato in Russia nel 1943 ha avuto un’esistenza a dir poco sfrenata.
Nichilista nell’animo fin dalla prima giovinezza, vestirà diversi costumi: operaio, delinquente, poeta, maggiordomo, figura dell’avanguardia letteraria, soldato, prigioniero, guru di un micropartito nazionale bolscevico, ecc. Mosca, Parigi, New York erano i suoi improbabili parchi giochi.
Una macchina fotografica febbrile
Emmanuel Carrère gli ha dedicato un ampio volume di quasi 500 pagine (edizioni POL 2011) ispirato al regista russo Kirill Serebrennikov. Ciò che ricorderemo soprattutto di questo film è sicuramente il sontuoso gesto cinematografico di questo cineasta. Febbrilmente, la sua macchina da presa alterna tutte le possibilità, evocando così sullo schermo un caos che riecheggia la vita di questo personaggio sulfureo e tossico, terribilmente romantico.
Un brillante… attore britannico!
Per interpretare questo dandy rivoluzionario e militante, stranamente, il regista ha scelto un… attore britannico, niente meno che il famosissimo Q degli ultimi film di James Bond: Ben Whishlaw. E quanto bene ha fatto. Finalmente un ruolo degno di questo artista di cui era facile intuire tutto il potenziale nei suoi ruoli secondari. Eccolo, esplosivo e impegnato, senza limiti, in questo personaggio.
Robert Penavayre
Limonov, un film di Kirill Serebrennikov
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