Mosso dalla “distruzione della natura e dal riscaldamento globale”, l’artista svizzero fa parlare la foresta in dipinti falsamente ingenui e fotografie a metà tragiche e a metà ironiche.
Se gli alberi potessero lamentarsi, sentiremmo gemere la foresta? Sensibile agli umori della natura, l’artista svizzero Olaf Breuning ha fotografato un sottobosco da cui ringhia sotto forma di fuga di onomatopee, formate utilizzando rami, come in un fumetto: «GRR, OOF, HUMPH…» disse la foresta. Non è la prima volta che l’artista fa eco alle piante. Già nel 2009 aveva utilizzato questo tipo di messa in scena selvaggia. Per la sua mostra alla galleria parigina Semiose, “Still Complaining Forest”, si fa ancora una volta portavoce del bosco: “È vero che in quindici anni le cose sono cambiate. All’inizio era un po’ infantile, una specie di gioco, ma oggi non passa giorno senza che impariamo qualcosa in più sulla distruzione della natura e sul riscaldamento globale, ammette. Adesso ho una figlia, vedo le cose diversamente”. Con il tono comico e disincantato che lo caratterizza, Olaf Breuning, che vive nelle campagne a nord di New York, testimonia “il suo amore per la natura” in dipinti falsamente ingenui e fotografie divertenti con un messaggio.
Motivi monocromatici di foglie verdi, funghi rossi e viola, alberi a forma di cucchiaio e fiori rosa si incastrano come puzzle infantili sulle sue tele. L’autodidatta ha sviluppato una tecnica utilizzando grandi timbri di legno per dipingere i suoi quadri: “Tutti hanno iniziato a dipingere, perché non io?” Satira della pittura di paesaggio, queste tele ingenue mostrano l’approccio volontario, goffo e toccante dell’artista nell’appropriarsi di un mezzo. Fortunatamente Olaf Breuning non ha abbandonato la fotografia, serbatoio di forme dove ancora si diverte “commentare il mondo”. Lì attacca l’ipocrisia del mondo contemporaneo, volitivo in termini di ecologia. In Lasciami in pace, quattro personaggi vestiti da Yeti, come Chewbecca il wookiee, fotografati come i Beatles in Abbey Road, non sembrano felici di essere disturbati dall’obiettivo. In un’altra foto (Il Bordo), un globo terrestre a forma di pallone gonfiabile si appoggia pericolosamente sull’orlo di un precipizio: quando avverrà la fine del mondo? C’è una forma di tragedia circense e di grand guignol nell’arte di Olaf Breuning. Come questo zombie dagli occhi al cielo in un breve video: è un brillante ballerino giapponese, star di Instagram, che sussulta vestito con un costume di fiamme rosse disegnato dall’artista. Il mondo sta bruciando e Olaf Breuning, con il cuore pesante, è consumato.