Christophe Ruggia, sentenza emessa il 3 febbraio, 5 anni di carcere di cui due di braccialetto elettronico

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Cinque anni di carcere, di cui due con braccialetto elettronico, sono stati chiesti contro il regista Christophe Ruggia, accusato di violenza sessuale nei confronti dell'attrice Adèle Haenel, minorenne all'epoca dei fatti. La sentenza sarà emessa il 3 febbraio 2025.

Il cineasta Christophe Ruggia, regista di “Les Diables” e “Dans la tourmente”, è comparso questo lunedì 9 e martedì 10 dicembre davanti al Tribunale penale di Parigi nell'ambito di un caso che ha scosso il mondo della settima arte. È accusato di violenza sessuale aggravata, commessa nei confronti dell'attrice francese Adèle Haenel quando era ancora minorenne.

In questo caso, il giudice istruttore incaricato del caso ha ritenuto due circostanze aggravanti: la minorità di Adèle Haenel all'epoca dei fatti da un lato, e la posizione di autorità di Christophe Ruggia dall'altro. Il regista, incriminato dal 16 gennaio 2020 e da allora posto sotto controllo giudiziario, ha contestato tutti i fatti di cui è imputato

Nel corso del processo l'accusa ha chiesto cinque anni di reclusione, di cui due anni di braccialetto elettronico nei confronti del regista. Secondo le nostre informazioni, la sentenza sarà pronunciata il 3 febbraio 2025, intorno alle ore 13:30.

Se il tribunale dovesse dare seguito a queste richieste, Christophe Ruggia non andrà in prigione. Per determinare la “giusta sentenza”, ha detto il pubblico ministero Camille Poch, bisogna tenere conto di diversi elementi come “il tempo trascorso” – più di vent’anni –, “l’assenza di riconoscimento dei fatti” del regista, ma anche “ la gravità, la ricorrenza e il numero ripetuto degli attacchi” o addirittura il fatto che questi “si siano fermati solo su iniziativa del denunciante”, ha spiegato.

“Toccanti” e “baci forzati sul collo”

Secondo gli elementi addotti dall'accusa, questi fatti sarebbero avvenuti tra il settembre del 2001 e il febbraio del 2004. All'epoca l'attrice Adèle Haenel aveva dai 12 ai 15 anni. Christophe Ruggia aveva tra i 36 e i 39 anni. Avrebbe ricevuto l'attrice ogni sabato pomeriggio a casa sua per tre anni.

L'attrice ha denunciato le “molestie sessuali permanenti” subite, tra cui ripetuti “toccamenti” e “baci forzati sul collo”, avvenute sia a casa di Christophe Ruggia ma anche durante diversi festival internazionali.

Inizialmente rifiutandosi di adire le vie legali, Adèle Haenel ha infine sporto denuncia pochi giorni dopo l'apertura di un'indagine preliminare, da parte della Procura di Parigi, nel novembre 2019. Anno durante il quale questo caso, emblematico del # movimento MeToo nel cinema, ha avuto stato rivelato.

Denunce “circostanziali, costanti e precise”.

Nell'ordinanza di rimessione di sabato 3 agosto 2024, il magistrato ha sottolineato le denunce «in modo circostanziato, costante e preciso» dell'attrice 35enne, «il suo stato di stupore» all'epoca dei fatti, inoltre alle “ripercussioni psicologiche” degli attentati e alla “notevole differenza di età tra i due protagonisti”, che ha dato origine “al verificarsi di una progressiva costrizione psicologica” imposta dal regista.

Da notare inoltre che anche Adèle Haenel aveva denunciato violenze sessuali da parte di Christophe Ruggia durante festival in Giappone nel giugno 2002 e in Marocco nel settembre 2002. Il gip aveva però disposto l'archiviazione del caso, come per gli altri fatti avvenuti nel periodo dal gennaio alla fine di agosto 2001.

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