Più di vent’anni dopo il primo “Il Gladiatore” (2000), Ridley Scott ha preso una scommessa audace dirigendo il seguito di un film diventato leggendario. Per il suo direttore della fotografia, John Mathieson, non era più all’altezza.
A poche settimane dall’uscita internazionale del film “Il Gladiatore II”, John Mathieson, direttore della fotografia del progetto, non ha trattenuto le sue parole contro Ridley Scott. Lo accusa soprattutto di aver perso l’attenzione ai dettagli che aveva nel primo film.
A soli 87 anni, Ridley Scott ha intrapreso le difficili riprese di “Il Gladiatore II”. Le troupe hanno girato soprattutto a Malta, in piena estate, dove hanno ricreato un’arena degna del Colosseo per girare le scene di combattimento.
Secondo il direttore della fotografia, l’inglese John Mathieson, il lungometraggio meritava di meglio in termini di produzione. Non usa mezzi termini, parlando al podcast The Doc Fix: “È diventato pigro. Sono gli effetti visivi che aggiustano tutto. Ci sono cose che restano nell’inquadratura, macchine fotografiche, microfoni, pezzi di scenografia sospesi, ombre di pali. In Gladiator 2, tutti dicevano: ‘Ora ripulisci tutto in post’.”
Una delusione particolarmente significativa per il direttore della fotografia, che aveva come riferimento le sue vecchie interpretazioni: “Guarda i suoi film più vecchi: ottenere la profondità delle cose dipende molto dalla luce. Non possiamo farlo con molte telecamere, ma vuole finire in fretta”.
Ridley Scott è infatti considerato uno dei migliori registi di film storici e alcuni dei suoi capolavori gli sono valsi una nomination all’Oscar come miglior regia (“Thelma e Louise” (1991), “Il Gladiatore” (2000) e “Black Hawk Down” ( 2002)).