“Blocca l’inutilità!” », una campagna contro la cultura trash

“Blocca l’inutilità!” », una campagna contro la cultura trash
“Blocca l’inutilità!” », una campagna contro la cultura trash
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Nel mirino dei promotori di questa campagna, i creatori di contenuti accusati di “fabbricare” storie fittizie per attaccare altre persone e infangarne la reputazione. “Peggio ancora, non esitano a mettere a nudo la loro vita privata e i loro conflitti personali per generare opinioni e arricchirsi a spese dei loro cari e di un pubblico credulone”, denunciano i promotori della campagna.

Invito al boicottaggio

Invitando al boicottaggio di questo tipo di contenuti, “لا للتفاهة” (“No alla futilità”) incoraggia gli utenti dei social network ad attivare la funzione di “blocco” contro i loro creatori; “al fine di ridurre la loro visibilità e promuovere contenuti di migliore qualità”, sostengono i suoi sostenitori. Secondo questi ultimi, gli influencer individuati utilizzano metodi discutibili per promuovere i propri account e aumentare la propria visibilità, spesso a scapito dei valori sociali e morali.

Guadagnando popolarità, l’iniziativa “Block the futile” sta guadagnando popolarità e attirando sempre più utenti Internet. Anche i vari scandali scoppiati di recente che hanno coinvolto diversi “influencer” hanno rafforzato la “legittimità” di questa campagna. Gravi accuse di diffamazione, incitamento all’odio, razzismo, tratta di esseri umani… che suscitano preoccupazione e fanno riflettere, come ritiene un internauta. “Come possiamo lasciare che queste persone diffondano tali idee e contenuti influenzando le generazioni più giovani? È fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli di tali contenuti che danneggiano i valori fondamentali della società. Queste pratiche sono crimini punibili con pene detentive”, analizza.

Neutralizzare la stupidità

Altre voci hanno sottolineato l’urgenza di stabilire leggi severe per proteggere i bambini e gli adolescenti dai contenuti ritenuti contrari ai valori etici e morali. Queste leggi, sostengono, dovrebbero applicarsi anche agli sponsor che contribuiscono alla proliferazione di creatori di “curiosità digitali”.

La campagna internazionale “Stop Making Stupid People Famous” è un’iniziativa volta a denunciare la copertura mediatica di personalità considerate superficiali o dannose, spesso messe alla ribalta senza particolari meriti. La frase è stata resa popolare dall’artista di strada Plastic Jesus, che, già nel 2014, ha pubblicato il messaggio sui cartelloni pubblicitari di Los Angeles per criticare la vuota cultura delle celebrità. Un’iniziativa che ha fatto rapidamente il giro del mondo per criticare l’attenzione sproporzionata riservata a individui senza un contributo significativo alla società, a scapito delle personalità meritevoli.

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