Morte di Jean-Pierre Descombes: la figura dei “Giochi delle 20:00” lascia cadere il microfono

Morte di Jean-Pierre Descombes: la figura dei “Giochi delle 20:00” lascia cadere il microfono
Morte di Jean-Pierre Descombes: la figura dei “Giochi delle 20:00” lascia cadere il microfono
-

Erano i tempi in cui France 3, che si chiamava FR3, era un canale molto giovane e lo spettatore aveva quasi voglia di osare saltare la grande massa del telegiornale delle 20:00 sugli altri due canali esistenti. I “Giochi delle 20”, controprogrammazione e mossa vincente, luogo di incontro delle nostre province come lo chiamavamo ancora, dal 1976 al 1987.

“Buonasera Strasburgo! » Jean-Pierre Descombes, morto questa domenica all’età di 76 anni, a causa del morbo di Parkinson, a Cher dove viveva, non era il leader, ma molto meglio, l’uomo a terra che volteggiava tra il pubblico a portata di mano il suo microfono ai candidati, a suo agio come uno skater in mezzo alla folla e talvolta nel vento aperto. Anche lui era un po’ giovane, 29 anni all’inizio della partita ed era cresciuto nella sua provincia. Il nativo di Romans-sur-Isère era ancora nel bel mezzo di questo tour FR3 in Francia.

A Parigi, in studio, sedevano il padrone di casa – Maurice Favières poi Marc Menant – e soprattutto l’arbitro Maître Capello. Quest’ultimo – il linguista Jacques Capelovici, professore onorato – rimetteva 100 franchi in “le nourrain”, il maialino rosa salvadanaio quando un candidato non riusciva a trovare la risposta giusta a queste domande di cultura generale. Bisognava trovare la parola giusta per completare una frase ma spesso era maestro Capello a deliziarsi con le sue argute parole.

Il suo talento: rallegrare il pubblico e metterlo a proprio agio

Jean-Pierre Descombes incarnava il legame, ovvero il legante della salsa. Ogni sera una città, e sempre questo giovane in giacca e cravatta e con un’asciugatura impeccabile che usciva dal suo palco in mezzo al pubblico. Umile, con un sorriso affabile, come una faccia da film o un perfetto ruolo secondario. Curiosamente, Jean-Pierre Descombes ha avuto una carriera all’indietro, come racconta nella sua autobiografia pubblicata nel 2004, “Come non avere successo in televisione, dai set al dietro le quinte”.

Dopo i suoi fantastici anni ’80, segnati anche da “Les petits Papiers de Noël” su FR3 con un pubblico stratosferico, è uscito dall’etere ma non dalla televisione. Il popolo catodico non lo ha perso di vista da quando è diventato il cameriere di sala di Jean-Pierre Foucault in “Sacred Soirée”. Deliziare la folla e metterla a proprio agio era il suo talento. E forse è il suo tallone d’Achille. Non ha mai preso la luce. Rimane uno tra il pubblico, mai protagonista. La sua voce fuori campo in dolby stereo farà la gioia anche di “Just Price” e “Une famille en or” sempre su TF 1, il canale che gli ha offerto una seconda carriera, ma non più in primo piano.

Ha sperimentato di tutto, da “Schmilblick” a “Intervilles”. Ha tentato un breve ritorno con i “20 Hour Games” nel 1996 ed è stato invitato ad Hanouna, che conosce i suoi classici quando si tratta di parlare di storia della televisione. Proprio mentre le città dei “Giochi delle 20:00” gareggiavano per l’uomo che sapeva sussurrare alle orecchie della folla, Jean-Pierre Descombes portò il suo buon umore e il suo talento in numerose fiere, fiere e supermercati che sa stare al suo posto e rispettare quello degli altri.

Malato, ha anche preso parte ad un video musicale per lottare contro la desertificazione medica nelle province diventate poi regioni e poi territori, nello Cher, in patria. “Sono il primo ad avere bisogno dei medici”, ha detto. Se mai è esistito un “presidente normale”, Jean-Pierre Descombes è stato il leader più normale e modesto nella storia del PAF. È uno dei pochissimi che entrano nella memoria collettiva di una generazione. Perché alle 20:00 del 1976 non c’era molto da fare o da vedere. Così da Lille a Rodez è caduto, si è dispiegato, magnetizzato, animato ed ha esercitato questa bellissima professione: dare voce agli altri.

-

PREV Un accordo rinnovato per sostenere il festival Visions du Réel
NEXT Novità da Kendji Girac: infortunio, indagini e ritorno in scena