10 luglio, ultimo incontro per i Vieilles Charrues

10 luglio, ultimo incontro per i Vieilles Charrues
10 luglio, ultimo incontro per i Vieilles Charrues
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L’11 luglio è il giorno di San Benedetto. “Per San Benedetto il cuculo canta nei posti giusti”, dice il proverbio. Il cuculo canterà bene a Kerapuilh dall’11 al 14 luglio, ma potrebbe avere problemi negli anni successivi, poiché l’atmosfera resta pesante tra il sindaco di Carhaix, Christian Troadec, e il festival Vieilles Charrues.

Il casus belli della parcella di 367mila euro

Impedito di allestire i campeggi 4, 5 e 6 nella zona di Kergorvo, dal 2026, il festival ha lanciato un SOS a fine aprile 2024. Forte la reazione di Christian Troadec, che ha denunciato il “ricatto”. Nelle ultime settimane, il festival ha visto diversi ostacoli ostacolati, incluso il divieto per i servizi comunali di interagire con le sue squadre. A ciò si aggiunga il casus belli del compenso di 367.000 euro riportato in allegato alla convenzione per l’uso gratuito del sito… La tazza era quindi piena, al punto che presso la casa dei servizi di Carhaix, il 29 maggio, per sbloccare l’edizione 2024 Christian Troadec era rappresentato da Gwen-Éric Keller, il suo direttore generale dei servizi.

“Appena muovi un orecchio, si blocca”

Sotto l’egida del sottoprefetto Estelle Leprêtre, tre ore di discussione hanno portato ad un terreno comune. Il festival si è detto pronto a versare 367.000 euro sotto forma di anticipo per i lavori. Per il resto, nessuna convenzione ma sette decreti comunali, che hanno permesso a Vieilles Charrues di procedere all’assemblea della sua edizione 2024.

La Guerra Fredda continua, senza che sia stata risolta la questione cruciale della messa a disposizione dei campeggi nell’area di Kergorvo nel 2026. “Più avanziamo, più siamo ostacolati. Il suo unico desiderio è che ne usciamo. Perché una sola persona dovrebbe avere diritto di vita o di morte su un’associazione che offre 5 milioni di euro di benefici al Comune e 2.500 assunzioni dirette e indirette? », indignato Jérôme Tréhorel. “Faremo di tutto per restare a Carhaix ma appena muoviamo un orecchio, ci blocchiamo”, aggiunge Jean-Luc Martin.

“Certo che lo farò”

Un nuovo incontro è quindi previsto per il 10 luglio, alle 10,30, nella sottoprefettura di Châteaulin. Riunirà il prefetto, il presidente del consiglio regionale, Loïg Chesnais-Girard, il suo omologo del consiglio dipartimentale, Maël de Calan, Jean-Luc Martin e Jérôme Tréhorel. Verrà Christian Troadec? Si presenterà prima di sbattere la porta, come ha fatto il 13 giugno, durante il consiglio di sorveglianza del CHRU Brest-Carhaix? Contattato venerdì, il sindaco di Carhaix ha spiegato che l’invito gli era appena arrivato e che, “naturalmente, sarebbe andato”, con “l’immutata volontà di garantire che i grandi eventi possano svolgersi nelle migliori condizioni” .

“Potremmo annunciare che ci fermiamo”

Qualunque sia l’esito di questa riunione, la sera del 10 luglio, dopo il tradizionale tiro dell’aratro, previsto per le 18, si terrà una riunione del consiglio direttivo di Vieilles Charrues. Il festival rimarrà carhaisiano? Dovrà trasferirsi, con la quasi impossibilità di poter beneficiare di un sito simile l’anno successivo? “Potrebbe darsi che annunciamo che ci fermeremo subito”, dice Jean-Luc Martin.

Diverse feste indette dal sindaco

Lo scenario di uscita dalla crisi, infatti, non regge. In una recente intervista a Radio Montagnes Noires (RMN), Christian Troadec ha annunciato, al termine del suo intervento, che “la città di Carhaix si è impegnata, in sede municipale, a organizzare una sorta di festival sul terzo fine settimana di luglio. Abbiamo già ricevuto diverse proposte”. In termini di proposte, diversi gestori di grandi festival attestano di aver ricevuto una chiamata dal sindaco di Carhaix. “Non direttamente lui”, risponde Gérard Pont, capo di Francofolies. “Sì, abbiamo parlato al telefono”, conferma Joël Bernard, direttore delle Fêtes du Bruit, che ritiene che “abbiamo molto da fare a Saint-Nolff (56) e Landerneau (29)”.

“Vendere a prezzo, e a Vieilles Charrues”

In attesa del 10 luglio, diverse questioni spinose attendono Christian Troadec. La procedura di prelazione, da lui avviata per acquistare gli edifici dismessi delle camere consolari ambite dai Vieilles Charrues, è, secondo le nostre informazioni, oggetto di ricorso da parte del prefetto. André Sergent, presidente della Camera dell’Agricoltura, ribadisce che farà “tutto il possibile per realizzare ciò che avevamo previsto: vendere al prezzo, e a Vieilles Charrues”.

“È un solo uomo che decide”

Dalla parte della comunità Poher si è aperto un altro fronte: il 20 giugno l’opposizione, con grande sgomento di Christian Troadec, ha rifiutato l’approvazione del conto amministrativo 2023 “per denunciare una modalità di governance globale. È un uomo solo che decide», critica Stéphane Cotty, sindaco di Plounévézel (29). Invece di rivolgersi alla Camera dei conti regionale, il prefetto ha concesso una proroga, consentendo lo svolgimento di un nuovo consiglio comunale previsto per l’11 luglio e preceduto da un incontro negoziale… il 9 luglio. Un quasi-festival, politico questo!

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