Dionysus, Shaka Ponk… Il mondo del rock chiede una barriera contro la RN

Dionysus, Shaka Ponk… Il mondo del rock chiede una barriera contro la RN
Dionysus, Shaka Ponk… Il mondo del rock chiede una barriera contro la RN
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Tryo, Dionysos e perfino Shaka Ponk e Cali si riuniscono in un forum per erigere una barriera contro il Raggruppamento Nazionale, quattro giorni prima del primo turno delle elezioni legislative.

“Rock e RN sono radicalmente incompatibili.” 230 personalità del mondo del rock francese hanno chiamato questo mercoledì 26 giugno in un articolo pubblicato sulla versione francese di Rolling Stone per erigere una barriera contro il Raggruppamento Nazionale, quattro giorni prima del primo turno delle elezioni legislative.

Tryo, Dionysos, Emily Loizeau, Les Wampas e Shaka Ponk, Sanseverino, FFF, Yarol Poupaud e Cali ricordano in questa rubrica “che il rock ha trasmesso fin dai suoi esordi messaggi di apertura mentale, tolleranza, libertà, protesta contro ogni forma di oppressione.

“(Rock) è sempre stato in prima linea nel progresso sociale, la (RN) difende il conservatorismo e, in nome della tutela del patrimonio, vorrebbe congelare la società nel passato, anche fantasticato, che non è mai esistito”, continua i firmatari di questo forum che insistono sulle radici politiche del rock.

“Ritiro in se stessi”

“Il rock è nato da un mix di blues, rhythm’n’blues e country, musica bianca e nera, e ha fatto tremare l’America segregazionista”, sottolineano inoltre, precisando che il rock è stato aperto fin dai suoi inizi ad “artisti queer come Little Richard o Grande Mama Thornton.

Il logo della piattaforma “Il rock fa incazzare la RN” che chiede una barriera contro la RN alle elezioni legislative – Rolling Stone

Anche il rock, continuano, “si levò contro il razzismo quando i Beatles si rifiutarono di suonare in una sala dove vigeva la segregazione”. Negli anni ’70, “il rock continuò la lotta con Rock Against Racism, un movimento che stava già lottando contro l’ascesa dell’estrema destra nel Regno Unito”.

Negli anni ’80 il rock divenne “sinonimo di generosità e mutuo aiuto con eventi di beneficenza come Live Aid, USA For Africa” ​​prima di lottare “contro l’apartheid in Sud Africa” ​​e chiedere “la liberazione di Nelson Mandela”. “Il (rock) sostiene l’apertura, il (RN) il ritiro in se stessi”, concludono.

Timidezza

Diverse centinaia di artisti, tra cui Clara Luciani, Eddy de Pretto, Gaël Faye e Shaka Ponk, hanno già lanciato un appello la settimana scorsa per bloccare l’estrema destra durante le elezioni legislative. Il mondo della cultura ha fatto timidamente sentire la sua voce dopo l’annuncio dello scioglimento dell’Assemblea nazionale da parte di Emmanuel Macron.

Una prima serie di personalità, tra cui gli autori Pierre Lemaitre e Annie Ernaux, premio Nobel per la letteratura, o le attrici Anna Mouglalis e Romane Bohringer, avevano voluto un’unione “della sinistra e degli ecologisti” per impedire una vittoria dell’estrema destra.

Anche i sindacati delle arti dello spettacolo hanno chiesto una mobilitazione contro l’estrema destra, così come gli autori, in un testo collettivo firmato in particolare dal vincitore dell’ultimo Premio Goncourt, Jean-Baptiste Andrea, dall’autore di romanzi polizieschi Franck Thilliez o ancora da autori di fumetti come Catherine Meurisse.

Su Instagram, l’attrice Marion Cotillard ha pubblicato una foto in cui indossa il distintivo “La gioventù infastidisce il Fronte Nazionale”, in riferimento a Porcherie di Bérurier Noir, un inno punk che attaccò il partito che negli anni ’80 divenne il Raggruppamento Nazionale.

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