Gioielleria raffinata –
Quando Van Cleef & Arpels si cala nei panni di un pirata
La casa parigina ha appena lanciato a Miami la collezione Treasure Island. Un tesoro di gioielli. Torniamo all’evento.
Pubblicato oggi alle 08:57
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Miami, 28 gradi all’ombra. È il 17 novembre. A Ginevra sono previste le prime nevicate. Sono presenti circa 150 giornalisti selezionati da tutto il mondo. Van Cleef & Arpels si prepara a svelare la sua nuova collezione di alta gioielleria, Treasure Island, ispirata al famoso romanzo d’avventura di Robert Louis Stevenson, “Treasure Island”, pubblicato per la prima volta nel 1883.
Per ora ci fermiamo a Villa Lagorce, una lussuosa residenza privata con piscina a La Gorce Island, isola costruita nel 1924 nella contea di Miami-Dade. Il posto è pieno di opere d’arte. Sembrando galleggiare sull’acqua all’ombra di un enorme albero di banyan, un set di personaggi in resina trasparente colorata, la famiglia Jelly dell’artista italiano Mauro Perucchetti, veglia sulle acque infestate dagli squali. Accanto verrà servito il pranzo all’aperto.
Nel frattempo abbiamo un incontro con tre storici dell’École des Arts Joailliers di Parigi. Si tratterà di famosi scrigni di gioielli, di pirati e delle loro vite reali, lontani dai cliché trasmessi soprattutto dalla storia di Stevenson, originariamente destinata ai bambini, e di grandi tesori scoperti – spesso per caso – nel corso dei secoli. Una mattinata ricca di lezioni. La cena di gala avrà luogo questa sera, in un’altra residenza di prestigio storico.
L’Italia fatta a Miami
Il sole se n’è andato. Un viale di candele fiancheggia le scale di pietra consumate. L’oceano è lì a farsi sentire, avvolto nei canti degli uccelli tropicali. In realtà questo suono proviene da altoparlanti sparsi nella natura rigogliosa. La riva vera e propria è a un tiro di schioppo, al termine dei giganteschi giardini che conducono alla villa. Si parla addirittura di una mangrovia frequentata da coccodrilli. Siamo a Vizcaya, nel quartiere molto chic di Coconut Grove. Ma improvvisamente ci sentiamo trasportati in un altro mondo. L’edificio principale ha tutto di una residenza italiana del XVI secolo.
Tuttavia, l’intero posto risale al 1916. Un tempo erano la seconda casa di James Deering, industriale e collezionista d’arte. Appassionato di barche, l’uomo arrivò al punto di farne costruire una in pietra. Firmato Alexander Stirling Calder, eminente scultore della fine del XIX secolo, adorna la baia di Biscayne, disturbata dal balletto notturno dei pesci volanti. È in questo splendido scenario che sono stati girati “Iron Man 3”, “The Bodyguard” e “Ace Ventura”. Nel 1987, Villa Vizcaya fu addirittura teatro dell’incontro tra il presidente Ronald Reagan e Papa Giovanni Paolo II. Per quanto riguarda James Deering e suo fratello Charles, hanno svolto un ruolo cruciale nello sviluppo di Miami. Ora un museo pubblico, il luogo è tra i più visitati di Miami.
Taverna felice
I tavoli sono stati allestiti in uno dei soggiorni della villa. Per accedervi si attraversa la terrazza e poi un cortile interno fiancheggiato da vegetazione esotica e sormontato da un tetto in vetro. Grandi archi in vetro decorati con decori marini separano i due. Ed eccoci sotto una nave a tre alberi sospesa al soffitto. Si dirige a vele spiegate verso la sala dove già si diffondono i profumi appetitosi dei piatti ideati dallo chef tre stelle Emmanuel Renaut.
Questo è quando inizia il viaggio. Come un tunnel spazio-temporale: le pagine di un libro gigante. Entriamo nel racconto. Le vere decorazioni sono illustrazioni 3D. Siamo immersi in un’allegra taverna, ai piedi di un galeone dalle finestre illuminate. I pirati sono alle nostre porte ed è in un turbine fragoroso che arrivano, cantando a squarciagola, battendo gli stivali sul pavimento per mille miglia. I gioielli verranno svelati durante una sfilata senza tempo. Pirati o Naadi? Difficile decidere. Tanto più che nella sala risuona quello che si potrebbe giudicare il canto delle sirene.
«La collezione Treasure Island è divisa in tre capitoli», spiega Catherine Rénier, il nuovo CEO di Van Cleef & Arpels. Con il primo ci imbarchiamo su un galeone, alla scoperta delle bellezze dell’oceano e dei fondali marini. Il secondo rende omaggio alla flora e alla fauna delle isole dei Caraibi. E il terzo rappresenta senza dubbio ciò che tutti cerchiamo, lo scrigno colmo di colorate sorprese raccolte da tutto il mondo.
Una clip, Palmier Mystérieux, simboleggia da sola questi tre capitoli. Illustrando un’isola piantata con due palme con foglie di smeraldo misteriosamente incastonate, è accompagnata da decorazioni intercambiabili in oro e pietre preziose; in lontananza, una nave o il sole al tramonto, ma anche uno scrigno aperto con il suo prezioso contenuto. Altrove, nodi marini, corde e strumenti di navigazione diventano muse. Mentre ricche sfumature di blu traducono l’oceano su uno sfondo di pietre rare. Esempio con questa collana composta da grandi perle di turchese affiancate da una tartaruga in oro giallo e diamanti. Il tesoro, dal canto suo, gioca la carta della diversità. L’orizzonte spazia dagli splendori precolombiani alle meraviglie dell’Asia. Buon viaggio!
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Sylvie Lefebvre-Guerreiro è caporedattore della rivista Tribune des Arts dal 2021. Giornalista con lo stesso titolo dal gennaio 2000, è specializzata in arte, orologeria e gioielleria.Maggiori informazioni
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