La cella del rapper americano P.Diddy è stata perquisita dalle autorità federali. Sono stati trovati appunti scritti a mano destinati al suo team legale. Il produttore di successo, il cui vero nome è Sean Combs, è in carcere dal 16 settembre.
Un po’ troppo tardi per gli appunti. Secondo quanto riferito, la cella di Sean “Diddy” Combs è stata perquisita dalle autorità statunitensi, che hanno trovato appunti scritti a mano destinati al suo team legale, prima del processo del 5 maggio 2025, dove sarà processato per traffico sessuale e stupro.
una “strategia di difesa per il suo prossimo processo”
Secondo i documenti giudiziari ottenuti dai media americani “TMZ”, i pubblici ministeri sono in possesso di documenti protetti dal segreto professionale che sono stati sequestrati nella cella del rapper caduto in disgrazia, nel Metropolitan Detention Center di Brooklyn.
L’avvocato difensore Marc Agnifilo ha detto che i documenti riservati includevano “note scritte a mano da Diddy al suo team legale riguardanti i testimoni della difesa e le strategie di difesa per il suo prossimo processo”. “Questa perquisizione e sequestro costituisce una violazione dei diritti (costituzionali) del signor Combs”, ha affermato Maestro Agnifilo nei documenti consultati da il “Cartellone pubblicitario” mediatico.
“Il sequestro mirato dei prodotti di lavoro e dei documenti riservati di un detenuto in attesa di giudizio – creati in preparazione del processo – è un comportamento oltraggioso del governo che equivale a una sostanziale violazione dei diritti di difesa”, ha aggiunto l’avvocato del produttore accusato di stupro e traffico sessuale.
Il rapper accusato di voler ricattare le sue vittime dal cellulare
La procura dello Stato di New York, in un atto depositato venerdì 15 novembre, sostiene che il rapper Sean Combs ha tentato, dalla sua cella di prigione, di entrare in contatto con potenziali vittime e testimoni del caso “Diddy”, con l’obiettivo di influenzare l’opinione pubblica dei giurati in vista del processo che inizierà il 5 maggio, riferisce l’agenzia “Associated Press”. Le autorità americane hanno deciso rapidamente di porre il produttore americano sotto sorveglianza rafforzata, per prevenire qualsiasi rischio di suicidio. Nonostante questo dispositivo, P.Diddy poteva ancora telefonare.
Oltre alle accuse di traffico sessuale, lo è anche colui che regnava sovrano sull’industria musicale citato in giudizio in sede civile da oltre 120 vittime – di cui 25 minorenni all’epoca dei presunti fatti – che lo accusano di violenza sessuale e stupro.