Riapparve dopo essere stato inghiottito dal tempo sotto tramezzi temporanei: Spazio zeroun’immensa superficie di piastrelle bianche, arricchita da fughe nere, firmata da Jean-Pierre Raynaud, accoglie ancora una volta i visitatori del MAMC+ a Saint-Etienne Métropole dopo diciannove mesi di lavoro. L’immacolato bassorilievo, anticamera dell’immersione nelle collezioni, ritorna così al suo posto originario nella sala di questo Museo d’Arte Moderna e Contemporanea inaugurato nel 1987 e firmato Didier Guichard, con cui la griglia di grandi piatti in ceramica nera del la facciata offre un contrasto perfetto.
Leggi la storia (nel 1998): Articolo riservato ai nostri abbonati Il Museo d’Arte Moderna di Saint-Etienne, rassegna di un decennio
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L’intervento, il primo da cima a fondo in quasi quarant’anni, ha ridato agli interni dell’edificio uno splendore che va di pari passo con un approccio più ecologico: niente più fragili pavimenti in resina, che venivano costantemente ritoccati e che contenevano amianto; lunga vita al terrazzo elegante e più durevole, alla progettazione di binari tecnici che nascondono tutte le reti e all’installazione di impianti di climatizzazione a minor consumo energetico. Con, di passaggio, lo sblocco delle finestre sopraelevate e il ritorno della luce naturale.
Nato da un Museo d’Arte e di Industria della città divenuto troppo piccolo, il MAMC+ aveva recuperato, al momento della sua creazione, una collezione di belle arti del XVI secolo.e nel 19° secoloe secolo, e proseguì la collezione moderna avviata al suo interno, con un’ambiziosa politica internazionale di acquisizione di opere contemporanee guidata da Bernard Ceysson, che assunse la direzione del Museo dell’Arte e dell’Industria nel 1967, e guidò il progetto del nuovo museo.
Formati monumentali
Nel 1987 circa 2.300 opere si trasferirono nella nuova entità; oggi le collezioni contano 23.000 opere. Con questa crescita esponenziale, è il turno del MAMC+ di essere ristretto nei suoi 3.000 metri quadrati di esposizione, ma anche nelle sue riserve, distribuite su tre siti: il retro del museo, che riunisce i 3.000 dipinti della collezione ; una sede nel centro della città, e ad altri 10 chilometri di distanza, dove è distribuito il resto della ricca collezione di fotografie, sculture e installazioni, oltre che oggetti di design.
In un momento in cui il cambio dell’aria condizionata dell’edificio deve essere effettuato anche nella riserva, che doveva essere svuotata, la direttrice del museo, Aurélie Voltz, ha scelto di fare di un vincolo un pregiudizio: le collezioni sono al onore attraverso due emozionanti viaggi, “Hors format” e “Brand New! “. La prima espone una selezione di quasi 70 capolavori di grandi dimensioni provenienti dal museo, oltre ai pezzi più fragili e antichi, parte dei quali sono conservati in un nuovo spazio di restauro dell’opera all’interno del pensile, che consente ai visitatori di vedere dietro le quinte dell’opera. il museo.
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