A Neubourg, Gérard Holtz in forma olimpica al Viking

A Neubourg, Gérard Holtz in forma olimpica al Viking
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Editoriale Courrier de l’Eure

Pubblicato il

19 novembre 2024 alle 7:30

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“Mi sento più un attore che un giornalista”, dice subito Gérard Holtz. Il corriere dell’Eure avuto il piacere per chiacchierare con il famoso giornalista sportivo e conduttore televisivo durante la sua visita a Neubourg (Eure), venerdì 15 novembre 2024. Prima di assistere alla sua nuova conferenza-spettacolo, sul palco del Viking.

“Avevo 17 anni quando mi innamorai del teatro e mi dissi che un giorno sarei salito sul palco”, ricorda Gérard Holtz. Ho seguito corsi di teatro e ho sempre fatto valere la mia tenacia. E’ una delle mie caratteristiche. Più tardi, il secondo colpo di fulmine per il giornalismo. come Jacques Paoli mi hanno fatto iniziare e Ho fatto la mia strada che mi ha portato a Antenna2 et FR3ancora nel servizio pubblico. »

Sedici Olimpiadi al suo attivo

Il giornalista sportivo ricorda il lungo elenco di avvenimenti da lui seguiti, compresi sedici Giochi Olimpici, estivi e invernali combinatiinnumerevoli Tour de ciclistici, la Parigi-Dakar e tanti altri.

“Ma ho continuato a recitare simultaneamente, il che non è stato facile”, confida Gérard Holtz. Amo ancora i grandi classici, Molière, Racine, e per sedici anni ho fatto parte della troupe di Versailles. Ho costantemente separato la mia attività sportiva e quella di attore. Fino al giorno in cui ho trovato qualcosa in comune ad entrambied è allora che ho creato il mio spettacolo Viva lo sport e i suoi piccoli segreti ».

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Niente è più bello che muovere le persone.

All’indomani dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, il giornalista tiene sul palco una conferenza-spettacolo legata alla storia dei Giochi Olimpici. “La mia attività di giornalista sportivo mi ha permesso di conoscere bene storie a cui il pubblico generalmente non ha accesso e che rivelo sul palco. Non c’è niente di più bello che commuovere le persone e spero di riuscirci, ancora una volta”, afferma.

Gli entusiasti spettatori, spesso gli stessi che lo hanno seguito per tanti anni sul piccolo schermo, non sono rimasti delusi. Dopo un ingresso con una torcia quasi olimpica – portava con sé la vera fiamma – Gérard Holtz ha affascinato il pubblico con decine di aneddoti, il primo risale alle origini dell’Olimpismo nel 776 a.C., ad Olimpia, in Grecia, dove gli atleti dovevano correre nudi, perché c’erano già gli imbroglioni!

Spiega, con sfacciata verve, perché oggi la maratona misura 42,195 km quando originariamente erano solo 40 km. La risposta: “era per compiacere Edoardo VII, re d’Inghilterra nel 1908, che lo voleva che la partenza avviene al Castello di Windsor e l’arrivo sotto la tribuna reale ! »

Una miriade di aneddoti

Nel corso di un’ora e mezza di presentazione affascinante e vivace, Gérard Holtz si è concentrato sul personaggio del barone Pierre de Coubertin, brillante organizzatore dei Giochi Olimpici moderni, ma incallito misogino, che non ha mai accettato la partecipazione delle donne. Le atlete furono presenti alle Olimpiadi solo dal 1928. Un’altra storia: Karoly Takacs, campione di tiro con la mano destra, fu costretto a diventare mancino perché la sua mano destra fu distrutta da una granata. La sua volontà era tale che vinse una seconda medaglia d’oro ai Giochi del 1952. “Aveva passato l’arma a sinistra”, scherza Gérard Holtz.

Una serata emozionante per gli spettatori, che dimostra ancora una volta la varietà del programma di spettacoli offerto ai Neubourgeois.

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