Pesante. Festival della Bellezza: tre giorni dedicati al Creato

Pesante. Festival della Bellezza: tre giorni dedicati al Creato
Pesante. Festival della Bellezza: tre giorni dedicati al Creato
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l’essenziale
Organizzato in collaborazione con la Città, il quarto festival diaconico della Bellezza di Lourdes è stato un grande successo.

Dopo aver affrontato i temi “L’Essenziale” (2021), “Il Respiro” (2022) e “Ombra e Luce” (2023), è “La Creazione” su cui si è concentrato il quarto Festival della Bellezza di Lourdes: un piccolo sguardo al passato in questi tre giorni folli.

“Che meraviglia!”, si entusiasma una giovane donna: “Non l’avevo mai vista!” E il vicino gli ha risposto: “Sembra un catechismo messo sulle tavole!”

All’inaugurazione della mostra di Jakez Goyat, bretone d’animo, altopirenaico d’adozione, erano presenti una sessantina di persone: in tutto, una trentina di dipinti che hanno la particolarità di avere come supporto dei sacchi di iuta.

“La mia passione? Rappresentare la Passione!”, spiega questo artista atipico, ammettendo che non poteva fare a meno di piangere mentre rappresentava la crocifissione.

Un altro momento clou di questo festival è stato caratterizzato da una tavola rotonda che ha riunito quasi ottanta persone. Guidato da Daniel Facérias attorno al tema della Creazione, ha permesso a mons. Jacques Perrier (vescovo emerito di Tarbes) di ricordare che all’inizio Dio “ha creato” ma non ha “fatto”.

Da parte sua, Philippe Pouzet (presidente dell’astro-club del Louvre) ha insistito sulla bellezza dell’universo, prima di interrogarsi sul come e sul perché: “Quanto alla questione del perché, spetta alla religione occuparsene”. .” Un altro ospite, il regista indiano Raghounat Manet, ha ricordato che lo Shaivismo è ricco di insegnamenti: “Morire è una (ri)creazione sacra!”

Infine, Christian Loubère (insegnante di filosofia al liceo di Argelès-Gazost) ha insistito sul fatto che è un errore confondere “Creazione” e “Origine”: “Dobbiamo smettere di dire che le donne ci danno la vita, ci offrono la morte… E quindi ci aprono alla risurrezione. […] La Genesi è una poesia scritta con simboli che la nostra società ha scelto di non voler più comprendere.”

Il pomeriggio è proseguito con una piazza aperta alla musica e al relax, con l’anteprima di alcuni brani popolari italiani eseguiti da Francesca e Damiano (cantore del Santuario), ripresi in coro da un pubblico entusiasta.

Ha fatto seguito un’esibizione davvero notevole del corpo di danza sacra “Fleur de Lys”, proveniente dalla Polonia e magistralmente guidato da Agathe.

Una volta ben riscaldata la sala, è toccato al gruppo “Hopen” intervenire… Una famiglia di “giovani” musicisti cattolici alla moda, applaudita a lungo.

La festa ha avuto il suo culmine domenica, alle 10, davanti alla grotta di Massabielle. Presieduta dal vescovo di Autun, mons. Benoît Rivière, la messa è stata animata da artisti della Diaconie…

Senza dimenticare la proiezione del film di Raghunat Manet: “Ritorno a Pondicherry”, che ha raccolto quasi centocinquanta spettatori.

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