Verbier, il crocevia di grandi chef

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Si sono così create lealtà, a volte interrotte dall’agenda politica o sociale che ha influenzato il mondo musicale, come tanti altri, negli ultimi anni. E altre storie iniziarono a essere scritte. Nasce così il rapporto che il Festival di Verbier ha instaurato con Simon Rattle, nuovo mentore principale dell’Orchestra del Festival di Verbier, apparso all’ultimo minuto, qualche anno fa, per dirigere un Requiem di Mozart rimasto nei ricordi.

Ritornerà quest’estate con il 3a sinfonia di Mahler. È un’opera mondiale, le cui enormi proporzioni (della durata di un’ora e mezza, è una delle più lunghe della storia sinfonica) rappresentano un’ascesa nella gerarchia cosmica. Simon Rattle non ha eguali nell’illuminare i dettagli dell’orchestrazione mahleriana, così densa, pur mantenendo l’unità e la coerenza dell’insieme. Troveremo il direttore d’orchestra britannico, direttore musicale della Bavarian Broadcast Symphony Orchestra dopo essere stato quello della Filarmonica di Berlino, a dirigere la Verbier Festival Chamber Orchestra con alcuni famosi solisti divenuti anche direttori d’orchestra (Kavakos, Mäkelä, Shani) in un’altra terza sinfonia, quella di Beethoven, così come nella Triplo Concerto dello stesso compositore.

Un’altra figura di testimone, un altro britannico: Antonio Pappano. A lungo mecenate musicale della Royal Opera House di Londra, che lascerà quest’estate, e legato per il repertorio sinfonico all’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, Pappano si distinguerà anche nel grande repertorio alla guida dell’Orchestra VFO: una prima volta con un programma di Beethoven e Bruckner (the Sinfonia n. 9), una seconda in un registro più leggero con la Verbier Festival Chamber Orchestra in Rossini, Mozart e Bizet, entrambe le volte in compagnia di grandi pianisti, Yunchan Lim e Mikhail Pletnev.

Più lunghe e più regolari sono le collaborazioni tra il Festival di Verbier e due chef. Innanzitutto Gabor Takacs-Nagy, che è stato associato all’evento sin dalle sue origini, e che è anche uno dei suoi insegnanti più apprezzati. Un mozartiano dal mercurio, che infonde alle sue interpretazioni un’energia eccezionale, quest’estate dirige una versione da concerto del Nozze di Figaro di Mozart alla testa della Verbier Festival Chamber Orchestra, formazione che ritrova alla fine del festival per un concerto con la giovane pianista Alexandra Dovgan.

Gabor Takacs-Nagy, associato all’evento fin dalle sue origini, e che ne è anche uno dei docenti più apprezzati. — © Evgenii Evtiukhov

L’altro pilastro, James Gaffigan, è il direttore della terza delle orchestre di Verbier, la Verbier Festival Junior Orchestra, con la quale offrirà la Dipinti in una mostra. Saranno tre i concerti di questa orchestra, composta da giovani musicisti dai 15 ai 17 anni, quest’estate, in programma nel pomeriggio per completare l’offerta del Mainstage.

Ma abbiamo parlato delle nuove storie che si scrivono a Verbier e, non a caso, è attorno ai giovani chef che si svolgono, in questo spirito di incontro tra generazioni che caratterizza lo spirito del festival. E poi è il corteo delle baguette più importanti della nuova generazione. Klaus Mäkelä ha già illuminato il festival l’anno scorso. Direttore musicale dell’Orchestre de Paris, occuperà presto due degli incarichi più eminenti nel circuito musicale, alla guida delle orchestre del Concertgebouw di Amsterdam e della Chicago Symphony. Anche se non ha 30 anni! Questa ascesa record non gli impedisce di tornare a Verbier, sia come violoncellista (vedi sopra) sia per dirigere la Verbier Festival Orchestra in un programma Rachmaninov (con il pianista David Fray) e Mahler, di cui si esibirà ascoltando la 5a sinfonia, con il suo Adagietto reso celebre dal film Morte a Venezia di Visconti.

James Gaffigan è il direttore musicale della Verbier Festival Junior Orchestra. — © Evgenii Evtiukhov

Ancora più giovane, anche lui di questa scuola finlandese che ha sfornato tanti chef d’eccezione, Tarmo Peltokoski. All’età di 24 anni, questo musicista è già stato nominato direttore artistico di cinque orchestre, ogni volta dopo aver dato solo uno o due concerti con loro! Prodigio tra una generazione di prodigi, Peltokoski farà sicuramente scalpore per la sua prima apparizione a Verbier, dove dirigerà la Verbier Festival Chamber Orchestra, con il pianista Lucas Debargue, in un programma di Ravel, Gershwin e Mozart.

Ancora giovinezza e insolenza di talento, con Lahav Shani. A 35 anni, il direttore d’orchestra israeliano colleziona anche le maggiori orchestre delle quali diventa direttore musicale, a Monaco, Rotterdam e Tel Aviv. A Verbier dirigerà uno splendido programma di Brahms e Richard Strauss con solisti di prim’ordine, ma si distinguerà anche come pianista, nel triplo concerto di Beethoven.

Dobbiamo citare anche l’attuale direttore della Royal Philharmonic di Londra e dell’Orchestra giovanile dell’Unione europea, Vasily Petrenko, che dirigerà il suo connazionale, il pianista Nikolai Lugansky, in un magnifico programma di Čajkovskij, e soprattutto sottolineare, in chiusura del festival, il ritorno di uno dei suoi maestri più fedeli: il direttore d’orchestra vodese Charles Dutoit, che dirigerà le opere di Berlioz, Debussy, Ravel con il suo celebre Bolero.

*Edizioni Actes Sud

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