Joël McGuirk deplora la decisione di “rinunciare all’invito” a “Tutti ne parlano”

Joël McGuirk deplora la decisione di “rinunciare all’invito” a “Tutti ne parlano”
Joël McGuirk deplora la decisione di “rinunciare all’invito” a “Tutti ne parlano”
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Attivista mascolinista, protagonista del controverso documentario ALFAJoël McGuirk ha denunciato il suo imprevisto ritiro dall’ultimo altopiano di Tutti ne parlano, Lunedì, al microfono di Sophie Durocher, alla radio QUB.

“L’ho trovato noioso […] Vorrei poterlo sostenere Julien [Bournival] Un po. Erano cinque a uno [sur le plateau]», si è lamentato Joël McGuirk, il co-conduttore del Podcast lucido, un podcast mascolinista che semina polemiche da quasi un anno, in particolare sostenendo i valori cristiani conservatori e promuovendo i ruoli “tradizionali” di uomini e donne.

“Noi affermiamo che è l’uomo che guida e la donna che è più sottomessa”, cita, tra gli altri, McGuirk nel trailer del documentario ALFAdel giornalista Simon Coutu, trasmesso questo lunedì su Télé-Québec.

Al centro della polemica che ha animato i social network per tutto il fine settimana, il signor McGuirk sarebbe stato uno degli ospiti sul set di Tutti ne parlanodomenica sera, al fianco di Mr. Coutu e Julien Bournival, un influencer che condivide lo stesso punto di vista e che vedremo anche in ALFA.

Non appena è stata annunciata la presenza di McGuirk nello show, i social network sono andati in fiamme. Una petizione lanciata da Anne-Marie Ménard, autrice e professionista in sessuologia, chiedeva la sua rimozione dallo spettacolo. A fronte di 25.000 firme sulla petizione, la produzione di Tutti ne parlano ha deciso di sostituirlo con Francis Dupuis-Déri, ​​professore di scienze politiche all’UQAM, anch’egli protagonista del documentario ALFA.

Il signor McGuirk ha appreso la notizia domenica mattina, poche ore prima della diretta, mentre era in chiesa con la sua compagna.

“Un dovere” per Télé-Québec

Da parte sua, Télé-Québec ha scelto di continuare a trasmettere il documentario.

In quanto emittente pubblica, l’emittente ha “il dovere” di presentare questo tipo di documentari, ritiene la vicepresidente dei contenuti di Télé-Québec, Nadine Dufour.

“Stiamo affrontando un tema sociale che è attuale e che è scottante, la discussione su questo tema deve esserci […] Questi commenti circolano molto sui social network e rimangono nelle casse dell’eco, è nostro compito fare in modo che un pubblico molto vasto sia esposto a questa realtà”, spiega in un’intervista a Il diario. “Questa è lungi dall’essere una glorificazione del maschio alfa. È un’analisi del fenomeno”.

ALFA ha suscitato molte reazioni dopo l’uscita del trailer il 28 ottobre, soprattutto a causa dei commenti controversi e sessisti di McGuirk. Sulla pagina Facebook di Télé-Québec, dove il trailer è stato visto 234.000 volte, diversi internauti si sono detti scontenti che una piattaforma del genere venga offerta a questo tipo di commenti.

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