L’Africa sogna se stessa come scenario privilegiato del cinema mondiale

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(Agence Ecofin) – Negli ultimi anni diversi Paesi africani hanno lanciato iniziative per attrarre marchi cinematografici internazionali. Soprattutto l’arrivo degli studi cinematografici stranieri consente di promuovere le destinazioni turistiche e soprattutto di generare entrate.

A poche settimane dalla sua uscita, il manga live action One Piece di Eiichiro Oda è diventato il programma Netflix più visto al mondo. Il successo della serie ha permesso di promuovere le ambientazioni sudafricane utilizzate per le riprese della maggior parte degli episodi. Questo tipo di esposizione è sempre più ricercata da molti paesi africani.

Girare una scena di One Piece in Sud Africa

Così, dopo aver lanciato la campagna “Shoot in Ghana” per attirare gli studi cinematografici, le autorità ghanesi hanno annunciato riduzioni fiscali per i marchi stranieri che vengono a girare un film nel Paese. Nel 2023, il Kenya ha firmato un accordo con Invention Studios per promuovere i set cinematografici del paese presso le case di produzione di Hollywood. L’invenzione creerà anche scene per promuovere i siti turistici.

Il Ghana ha ospitato le riprese principali del film Beast of No Nations (2015), coprodotto da Idris Elba

Sebbene questi accordi forniscano un’esposizione interessante ai paesi africani, il loro obiettivo è soprattutto generare entrate. Le riprese del live action di One Piece hanno generato in Sudafrica una spesa di almeno 48,7 milioni di dollari. Un altro esempio della manna che può rappresentare l’accoglienza delle troupe cinematografiche è il Marocco, che ha visto il successo della serie Game of Thrones (adattamento dei romanzi omonimi di David Benioff e DB Weiss) fornirgli una grande visibilità mediatica.

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Una scena di Game of Thrones girata in Marocco

Molte scene con il personaggio di Daenerys Targaryen sono state girate nella città di Ouarzazate e nella Kasbah Aït-ben-Haddou, 100 km a sud-ovest di Marrakech. Ma il regno cherifiano ha soprattutto generato entrate molto significative grazie alle riprese di film sul suo territorio. Nel gennaio 2023, Khalid Saidi, direttore generale ad interim del Centro cinematografico marocchino, ha dichiarato che le riprese straniere hanno generato nel paese circa 96 milioni di dollari nel 2022. Una cifra che secondo lui può più che raddoppiare, dato che il Marocco ha ospitato numerose riprese, come il seguito di il film Lord of War nel 2024.

Anche il Sudafrica vuole moltiplicare queste entrate. La Nazione Arcobaleno prevede di creare un’intera città dedicata agli studi di produzione stranieri. Questa città del cinema consentirebbe loro, oltre all’accesso ad ambienti adeguati per le riprese, di disporre di spazi adatti al soggiorno delle proprie troupe. La Sierra Leone sta considerando un progetto simile. Nel 2021, il presidente Julius Maada Bio ha ricevuto produttori americani dagli studi The Root Production Service alla ricerca di location per girare film.

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Leonardo DiCaprio e Djimon Hounsou in una scena di Blood Diamond girata in Sierra Leone. Foto: Jaap Buitendijk

Da allora, il paese, che ha già fatto da cornice al famoso Blood Diamond di Leonardo DiCaprio e Djimon Hounsou, ha lavorato per attirare studi stranieri.

Servan Ahougnon

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