Abigail Rouméas ha partecipato alla 20a edizione del Raid “Passion Désert” dal 20 al 30 ottobre sulle piste marocchine. Era la sua seconda partecipazione al Raid. L’anno scorso ha condiviso questa esperienza con Elodie Gélus, purtroppo infortunata quest’anno.
Abigail Rouméas ha dovuto fare a meno della sua compagna di squadra, Elodie Gélus, infortunata prima della partenza. “Eravamo come due galleggianti su un catamarano, uno che supportava l’altro”, spiega Abigail. Nonostante questa assenza, ha trovato il sostegno di giovani piloti belgi che l’hanno accompagnata, garantendole così la sicurezza necessaria per questa avventura.
Il raid del 2024 ha presentato sfide crescentisoprattutto a causa del maltempo che ha modificato il percorso ogni giorno. Per Abigail, questo raid ha messo alla prova anche la sua capacità di recupero mentale e fisica. “La parte più difficile non è alzare la bici, ma resistere mentalmente per tutta la durata”, dice, sottolineando l’importanza del supporto morale che Elodie le ha dato in precedenza.
Un’avventura tecnica e umana
Il raid non è una gara di velocitàma una prova di regolarità e di navigazione, dove ogni errore può costare caro in termini di distanza ed energia.
Nonostante tutto, Abigail è riuscita a superare i suoi dubbi e a superare tappe difficili, in particolare il passaggio estenuante delle dune, che considera il momento clou della sua incursione.
Incoraggia e ispira altre donne
Abigail ed Elodie condividono un obiettivo comune: dimostrare che le donne hanno il loro posto nel mondo degli sport motoristici. Con solo 4 donne su 100 partecipanti quest’anno, vogliono ispirare gli altri.
“Vogliamo dire alla gente: abbi il coraggio di credere nei tuoi sogni e realizzarli”, ha detto Abigail, sperando che il loro viaggio serva da modello e ispiri altre donne a superare i propri limiti e ostacoli.