L’influencer Milla Jasmine ha ordinato alla DGCCRF di “fermare” le pratiche commerciali ingannevoli

L’influencer Milla Jasmine ha ordinato alla DGCCRF di “fermare” le pratiche commerciali ingannevoli
L’influencer Milla Jasmine ha ordinato alla DGCCRF di “fermare” le pratiche commerciali ingannevoli
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Questa ex candidata al reality show “I Principi dell’Amore 3” non ha indicato “la natura pubblicitaria” di “post, pubblicazioni e storie” sui suoi vari account, secondo la Repressione delle frodi.

L’ex concorrente di reality TV Milla Jasmine, un’influencer con sede a Dubai, deve “cessare” pratiche commerciali ritenute ingannevoli sui suoi account Instagram, Tik Tok e Snapchat, ha affermato giovedì il Dipartimento per la repressione delle frodi (DGCCRF), un dipartimento del Ministero dell’Economia. La Direzione dipartimentale per la protezione della popolazione di Parigi ha indagato sulle pratiche di un’azienda, Gold Mind FZE, e del suo manager “conosciuta con lo pseudonimo di Milla Jasmine”e rilevato pratiche commerciali ingannevoli, indica la DGCCRF sul proprio sito web.

In questo caso si tratta di Milla Jasmine, ex candidata del reality “I Principi dell’Amore 3”trasmesso nel 2015, non ha indicato “il carattere pubblicitario” Di «post, pubblicazioni et storie» sui suoi vari conti, mentre riceveva “compenso o qualsiasi altra considerazione da parte di un inserzionista”indica la Direzione generale per la concorrenza, i consumatori e la lotta alle frodi. “L’assenza di questa indicazione può suggerire (…) che la raccomandazione sia fatta dal punto di vista dell’esperienza personale piuttosto che da quello della pubblicità a pagamento”il che equivale a ingannare il consumatore.

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Provvedimento ingiuntivo amministrativo

La Repressione Frodi, adottata con provvedimento ingiuntivo amministrativo, non ha specificato chi fosse l’inserzionista che aveva pagato o offerto un compenso all’influencer in cambio delle pubblicazioni. Nel giugno 2023 il Parlamento ha adottato un testo che regolamenta le pratiche di influencer marketing. Diversi professionisti sono già stati oggetto di ingiunzioni o addirittura sanzioni.

Lo ha rivelato in aprile la DGCCRF in un comunicato stampa “quasi la metà” dei 310 influencer da lui controllati nel 2022 e nel 2023 lo erano “in anomalia”. Al termine di questi due anni di indagini, “Sono stati inviati 35 avvisi agli influencer per i quali le violazioni erano occasionali. Per le pratiche più gravi e deliberate sono stati emessi 81 provvedimenti di ottemperanza e 35 procedimenti penali”ha poi detto il servizio dipendente dal Ministero dell’Economia.

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