Armi | Buoni berretti dalla Russia

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Archiviamo una questione urgente prima di analizzare gli ultimi intrighi della serie Le armi da TVA: dobbiamo dire JTF16 e non GTF16 quando parliamo del commando d’élite che terrorizza – e martirizza – diversi soldati della fittizia base militare di Kanawata, a Lanaudière.


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Aggiornato alle 7:15

JTF sta per “Unisciti alla Task Force”. Una task force congiunta guidata dal terrificante colonnello Allan Craig (François Papineau), supportata da due montagne di muscoli infidi e violenti, vale a dire il maresciallo capo Thomas Dallaire (Frédéric Millaire Zouvi) e il maresciallo Jean-Moïse Caron (Jérémie Jacob).

La sezione di Armes che coinvolge il commando JTF16, l’acquisto di polonio dalla malavita russa e i sospetti di spionaggio che incombono sulla dottoressa Maria Frolova (Victoria Diamond) è avvincente. È raro che una soap opera classica ci avvolga con così tanta paranoia e storie segrete degne di un romanzo poliziesco di Tom Clancy.

Il padre di Maria, l’alcolizzato Vasili Frolov (Gregory Hlady), era troppo vivace e ingenuo per scivolare sotto il nostro radar di personaggi loschi, ciao. È stato lui a farsi fotografare con il capo della mafia russa a Montreal, Yegor Martschenko (Vlado Stokanic).

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IMMAGINE TRATTATA DALLA PAGINA FACEBOOK DI TVA

François Papineau impersona il terrificante colonnello Allan Craig in Le armiIVA.

Allo stesso tempo, non scagionamo troppo in fretta l’ingenua Maria. Moglie devota dell’eroe Louis-Philippe Savard (Vincent-Guillaume Otis), Maria ha mentito sul maresciallo Caron. Lei lo conosce e i video di sorveglianza la mostrano con lui quando introduce il polonio nell’ospedale militare, polonio che contaminerà il fluido del soldato Tarek Elfassi (Tarek Bendahmane) e lo ucciderà.

Maria userebbe il suo disonesto padre come schermo per complottare senza attirare l’attenzione? Cosa sapeva dell’operazione orchestrata da JTF16 per avvelenare Tarek Elfassi? Come suo padre russo, Maria sembra troppo pura e innocente, il che solleva dubbi più che ragionevoli. Maria sta nascondendo qualcosa a suo marito, ma cosa?

L’omicidio che ha dato il via Le armi resta un grande enigma, che procede lentamente, trovo. Ancora non capiamo cosa abbia spinto Xavier Augustin (Rodney Alexandre), fratello di Wesley (Irdens Exantus), ad uccidere, in preda al panico, un suo collega della squadra JTF16.






Gli spettatori sanno che Xavier è stato poi liquidato dagli uomini di Craig, ma non Wesley, che immagina suo fratello in prigione a Edmonton. A questo proposito, lo scheletro che la poliziotta Kim Falardeau (Eve Landry) e il tenente colonnello Savard hanno dissotterrato non è ovviamente quello di Xavier. Il suo stato di decomposizione è troppo avanzato per adattarsi alla cronologia degli eventi.

Mi piace molto Dumas su Radio-Canada e mi piace altrettanto Le armi con IVA, nessun cavillo qui. Affascinante il personaggio enigmatico di Catherine Sergerie (Larissa Corriveau), la “spin doctor” della base militare. Il maggiore Sergerie si rifugia dietro il suo sorriso permanente e la sua apparente benevolenza per controllare meglio le informazioni e operare un passo avanti rispetto al suo capo. È una donna serpente, silenziosa, insidiosa e pericolosa.

Investendo in Le armidobbiamo accettare alcune convenzioni legate ai vincoli di bilancio di una serie televisiva del Quebec. È ovvio che le scene di guerra in Afghanistan non sono state girate nelle strade polverose di Kabul, ma in un hangar degli studi MELS. Le armi non ha lo stesso arsenale finanziario di una serie americana simile Patria. Devi conviverci.

Ma quando la storia ci affascina, possiamo credere a molte cose. Come l’efficienza del pronto soccorso dell’ospedale Saint-Vincent di STAT o il numero ridicolmente basso di giornalisti su base giornaliera L’abitante della città In Streghe.

In Le armil’autore Pierre-Marc Drouin si allontana dalle questioni sentimentali e si lancia nell’azione carico di adrenalina. Il tortuoso viaggio della recluta Mick Vanier (Émile Schneider), noto come Rambo, ci porta negli avvincenti colpi di scena dell’esercito nell’esercito, un tema mai esplorato dalla televisione del Quebec. Il panico aumenta ancora di più quando sappiamo che questo tipo di unità d’élite esiste davvero, qui come altrove.

Mick Vanier, un appassionato militare, pone spesso la domanda che attraversa la mente di tutti gli appassionati dell’ Armes : è legale ciò che fa JTF16? E lo stato maggiore lo sa?

La risposta di Allan Craig ritorna sotto forma di boomerang: è morale volersi difendere dagli attacchi dei russi o degli iraniani? Il fine quindi giustifica i mezzi.

Dopo aver avuto dei dubbi, Mick è tornato nei ranghi, soggetto all’autorità tossica del colonnello Craig come il suo compagno Aiden Larochelle (Alex Godbout), il caporale caporale che ha rivelato il suo vero volto, quello di una talpa infiltrata tra le reclute del campo. Pensavamo fosse bravo questo soldato Larochelle, anche se anche lui è entrato nella rete dei crinqués.

Non resta che l’ufficiale di polizia Kim, il tenente colonnello Savard e forse l’avvocato Olivier Laroche (Mickaël Gouin) a districare tutti questi fili, in uno scenario di estrema tensione e sfiducia. La musica angosciante di Armes ne accentua il lato “psicotico”, che ricorda l’atmosfera soffocante diUnità 9.

Sempre in compagnia di Eve Landry e François Papineau, ma senza Céline Bonnier, che è andata a indagare a Sainte-Piété per trovare pezzi del piede del padre assassinato, che alla fine non è morto, ok? Non lasciamo il Dio Cornuto in un angolo, nemmeno in un angolo remoto dell’Ontario settentrionale.

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