Recensione de “La Petite Vadrouille”, piccole truffe sui canali

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Un capo ricco, un giro in barca e una missione speciale: per la sua nuova produzione, Bruno Podalydès crea una commedia divertente, leggera, intrisa di umanesimo.

(Un testo di Laurine Chiarini)

Stimata impiegata, Justine viene incaricata di un compito insolito: per sedurre la donna dei suoi sogni, Franck, il suo capo, le chiede di organizzare un weekend romantico. Budget: 14 mattoni, “e tieni qualcosa lungo il percorso”, gli dice. Questa somma è una manna, di cui dobbiamo trattenere almeno la metà, stima suo marito Albin, che si è subito coinvolto nel progetto. Con la complicità dei loro amici, ha inizio una finta crociera travestita da lusso: l’obiettivo è far credere a Franck di avere a che fare con un servizio premium, senza che lui sospetti nulla.

Un uomo pilota un pedalò, goffamente camuffato da sacco della spazzatura. Una guardia del museo espone i suoi dipinti, scarabocchi che spaccia per capolavori. In campagna, il personale di servizio di un “cafè canterino” viene incaricato di comunicare con i clienti solo cantando. I primi minuti del film, una filza di battute, portano una ventata di gioia in una galleria di personaggi tutti un po’ al verde, truffatori, ma non troppo, ognuno in lotta, a modo suo, per un’esistenza migliore.

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“La Petite Vadrouille” di Bruno Podalydès
© Xenix Filmdistribution GmbH

Tuttavia, anche nel regno degli amici, tutti si imbrogliano un po’. La storia, dettata dal ritmo di crociera sui canali – 9 nodi orari massimo, ci racconta il falso capitano, dispiega silenziosamente i suoi aneddoti lungo l’acqua. Cercando a tutti i costi di salvare la faccia, la bella squadra deve gareggiare in fantasia: non si tratta che la chiatta attraversi due volte lo stesso guardiano della chiusa, o che la piquette, classificata “grand cru”, non venga servita senza i moduli appropriati. Tra schizzi e incomprensioni, Justine ha molto da fare: la donna ideale che Franck vuole sedurre è lei. Tuttavia il marito Albin, promosso per l’occasione gentile organizzatore, veglia gelosamente sulla moglie.

L’attrazione che Bruno Podalydes per le vie d’acqua ha già plasmato la storia di “Comme un avion”, film in cui un uomo decide un giorno di lasciarsi tutto alle spalle per scendere un fiume in kayak. Mettendo il posto d’onore alla natura e alle passeggiate che essa invita, l’atmosfera de “La Petite vadrouille” confina con la magia del “Pranzo sull’erba” di Jean Renoiravventurandosi talvolta verso la buona natura della commedia poetica di a Jacques Tati. Giunti alla fine del canale, l’equipaggio viene superato da una barca a vela. Al suo timone, giovani idealisti: stanno prendendo il largo mentre a loro si unisce Ifus, un muschio scadente che lascia la chiatta, finalmente al suo posto.

3/5 ★

Nelle sale dal 5 giugno.

Maggiori informazioni su “La Petite Vadrouille”

Trailer di “La Petite Vadrouille”

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