Il documentario Afghanes vince il Gran Premio alla 31esima Figra

Il documentario Afghanes vince il Gran Premio alla 31esima Figra
Il documentario Afghanes vince il Gran Premio alla 31esima Figra
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Il trofeo francese che premia i principali reportage di attualità è stato assegnato alla giornalista Solène Chalvron-Fioriti per il suo lavoro nel dare voce a quattro generazioni di donne in Afghanistan, dove la loro libertà di espressione è messa a tacere.

Il Grand Prix du Figra, il festival del grande giornalismo d’attualità, è stato vinto sabato da Solène Chalvron-Fioriti per Afghani, documentario che dà voce a quattro generazioni di donne in questo paese dove le loro voci sono imbavagliate. Erano più di 70 i film in programma per questa 31ma edizione di Figra, che si terrà da martedì 28 maggio a domenica 2 giugno a Douai, nel Nord della Francia. Ex corrispondente in Afghanistan per la stampa scritta e la televisione, Solène Chalvron-Fioriti ha vinto il premio principale del festival nella categoria oltre 40 minuti, con queste storie di donne che ripercorrono la storia del paese da una prospettiva femminile.

La giuria di questa categoria era presieduta dal giornalista Patrick de Saint-Exupéry, vincitore lo scorso anno insieme a Pedro Brito da Fonseca del premio speciale della giuria per “Sotto il dominio dei talebani”già dedicato alle conseguenze del ritorno al potere di questo regime rigoroso nell’agosto 2021.

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In una selezione che comprendeva diversi film che trattavano questioni ambientali, il premio speciale della giuria è andato a Clarisse Feletin per La guerra degli alberi. Per questo documentario ha seguito per cinque mesi l’attivista ambientale Thomas Brail, che nel 2023 si è impiccato a diversi alberi in diverse lotte ecologiche, in particolare contro il progetto dell’autostrada A69 tra Tolosa e Castres (sud-ovest).

Il premio Scam per le indagini va a Vittime della chiesa, la riparazione impossibiledi Julie Lotz, e il premio per i diritti umani a I vostri volti sono i nostri, di Jessica Le Masurier e Roméo Langlois. Il documentario La Russia, un popolo che marcia al passodi Kesnia Bolchakova e Veronika Dorman, ha vinto la menzione speciale della giuria e il premio della giuria dei giovani.
Infine, il premio del pubblico va a Crimini di guerra in Ucraina, la giustizia in movimentodi Elizabeth Drévillon.

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La giuria per la categoria inferiore a 40 minuti ha assegnato il Gran Premio a Senegal: l’esodo dei pescatori, di Fabien Fougère, che guarda a questi lavoratori spinti all’esilio dalla concorrenza dei pescherecci industriali, che li gettano nella povertà. Il premio Terre(s) d’Histoire, in collaborazione con l’Istituto Nazionale dell’Audiovisivo, va a un altro documentario sull’Afghanistan, Una donna francese a Kabul, l’avventura di una vitadi Charlotte Erlih e Marie-Pierre Camus.

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