La regista di Montreal Meryam Joobeur esamina le devastazioni della radicalizzazione nel suo primo lungometraggio, “Da dove veniamo”

La regista di Montreal Meryam Joobeur esamina le devastazioni della radicalizzazione nel suo primo lungometraggio, “Da dove veniamo”
La regista di Montreal Meryam Joobeur esamina le devastazioni della radicalizzazione nel suo primo lungometraggio, “Da dove veniamo”
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Quattro anni dopo aver ottenuto una nomination all’Oscar con il suo cortometraggio FratellanzaLa regista di Montreal Meryam Joobeur firma il suo primo lungometraggio, Da dove veniamoin cui esamina l’impatto dell’estremismo islamico su una famiglia tunisina.

Di questo delicato tema della radicalizzazione, Meryam Joobeur se n’era già occupata Fratellanzache raccontava la storia di un pastore tunisino scosso dal ritorno di suo figlio dalla Siria.

Da dove veniamo, presentato in concorso ufficiale alla Berlinale lo scorso febbraio, rivisita sostanzialmente la stessa trama – e con gli stessi attori – ma raccontandola questa volta dal punto di vista della madre di due giovani partiti per la jihad in Siria.

Quando uno dei suoi due figli torna a casa con una donna misteriosa, la madre sarà combattuta tra il suo amore materno e il suo bisogno di verità.

“L’idea [du long métrage] mi è venuto in mente mentre stavo girando il cortometraggio”, spiega Meryam Joobeur in un’intervista rilasciata in videoconferenza.

“Mi interessava sviluppare ulteriormente il personaggio femminile perché il cortometraggio riprendeva maggiormente il punto di vista di un padre che non riesce a vedere il buono in suo figlio. Esplorando il carattere della madre, mostro l’altro lato della medaglia presentando un genitore che ha difficoltà a vedere il lato oscuro di suo figlio.

Pierre-Paul Poulin/JdeM

Di origine tunisina, Meryam Joobeur si interroga da diversi anni sul fenomeno della radicalizzazione.

“È un problema molto presente in Tunisia, ma che troviamo anche ovunque nel mondo”, insiste. Anche in Canada e in Inghilterra ci sono giovani che si uniscono a Daesh [l’État islamique] ogni anno. Qual è la loro motivazione? Perché lo fanno? È una domanda universale che mi accompagna da molto tempo e che risuona con tutto ciò che accade nel mondo oggi”.

Uscito nel 2018, il cortometraggio Fratellanza ha girato il mondo e ha vinto più di 75 premi in festival internazionali. Secondo Meryam Joobeur, la nomination del film agli Oscar nel 2020 ha dato al suo team un buon impulso per avviare il progetto del lungometraggio.

“Ci ha dato grande visibilità, questo è certo. Anche le istituzioni ci hanno sostenuto molto. Ma è stata comunque una grande sfida girare il film”, conclude.

Da dove veniamo, mostrato su 1È novembre.

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