Arresto di Nicki Minaj: la polizia olandese sopraffatta dalle chiamate

Arresto di Nicki Minaj: la polizia olandese sopraffatta dalle chiamate
Arresto di Nicki Minaj: la polizia olandese sopraffatta dalle chiamate
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“Penso che abbiamo ricevuto fino a duecento chiamate internazionali”, dice il portavoce delle autorità olandesi, il maggiore Robert van Kapel. E il telefono ha squillato forte fino alle prime ore del mattino”. Sabato sera, la polizia di stato ha pubblicato un messaggio sui social media in cui annunciava il rilascio e la multa di una “donna americana di 41 anni”. Era Nicki Minaj.

In generale, la polizia, responsabile della sicurezza e dei controlli all’aeroporto di Schiphol, non fornisce informazioni sui singoli arresti. Tuttavia, sabato pomeriggio l’artista ha condiviso il filmato del suo arresto per possesso di droghe leggere mentre si recava a Manchester per un concerto.

Non è l’unica star ad avere problemi all’aeroporto di Schiphol. “Arrestiamo regolarmente persone con droghe leggere nel bagaglio”, spiegano la polizia. I viaggiatori di passaggio ad Amsterdam, dove il consumo di cannabis è tollerato, sono spesso confusi riguardo alla legislazione attuale.

Tuttavia le regole in vigore nei Paesi Bassi sono molto chiare, sottolinea il portavoce Robert van Kapel. “Il sito web di Schiphol afferma chiaramente che l’esportazione di farmaci è vietata. Non è consentito dubitare quando si cercano informazioni. Viene comunicato in modo sufficientemente chiaro.”

Nicki Minaj sostiene che l’erba trovata nel suo bagaglio apparteneva alla sua guardia del corpo. Dopo aver pagato una multa di 350 euro, le è stato finalmente permesso di proseguire il viaggio. Ma era troppo tardi perché il suo concerto avesse luogo. L’artista si è scusata con i suoi fan inglesi ma ha lamentato che il suo viaggio era stato “deliberatamente” ritardato. Ha anche assicurato che gli agenti olandesi avrebbero perquisito i suoi bagagli all’aeroporto “senza autorizzazione”.

Dal canto suo, la Polizia di Stato nega di aver seguito la consueta procedura. “Non riteniamo di aver fatto male il nostro lavoro. Abbiamo una missione di controllo e l’abbiamo portata a termine. Se ci sono indizi, possiamo procedere all’esame del bagaglio”.

Nega anche di aver fatto ritardare di proposito la cantante al suo concerto, come quest’ultima sostiene: “Non commentiamo queste insinuazioni”.

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