Il nuovo album di Sarahmée: per te, Karim (e per tutti i suoi ex)

-

“Volevo che fosse un album molto personale, ma sì, lo diciamo sempre, che è un album personale.”

Nel pronunciare queste parole, Sarahmée non ha potuto reprimere una piccola risata rendendosi conto di aver appena fatto ricorso a uno dei cliché più logori della colonia artistica.

“Mi dispiace dirlo, ma ho fatto di questo album una questione personale”, aggiunge subito, iniziando Il diario una discussione sul suo quarto album dal titolo già piuttosto intimo, Non piangere, figlia mia, altrimenti piangerà la mamma.

Foto fornita da Ste-4 Cedric Belanger

Ovviamente, come potrebbe un album che arriva circa tre anni dopo la tragica morte di suo fratello, Karim Ouellet, essere altro che personale?

Sono lui e Sarahmée, piccolissimi, in copertina. In una serie di ringraziamenti integrati nella canzone Basta amoreSarahmée glielo dedica. “Abbiamo attraversato insieme il deserto. Grazie per il tuo amore, la tua musica. Grazie per essere un ragazzone, grazie per essere mio fratello”, gli disse.

Al di là di questi riferimenti diretti, si avverte l’anima di Karim in questo album, anche se non è mai esplicita. “Sapevo che la mia famiglia e Karim sarebbero stati molto presenti, ma senza che si trattasse di una canzone specifica”, spiega Sarahmée.

“Ho rovinato un affare”

Detto questo, il lutto non è l’unico argomento e nemmeno il principale di questa incursione senza precedenti nell’intimità e nella vulnerabilità di Sarahmée.

Su titoli come Troppo tempo, non sei tu, sono io et Dammi la manola cantante-rapper guarda anche alla sua vita sentimentale – o meglio ai suoi “disastri amorosi”, tiene a specificare con umorismo – come non aveva mai osato fare prima.


Sarahmée

Foto Stephanie Dinsdale fornita da Ste-4

“Sono sempre stato modesto riguardo alla mia vita personale e familiare. Quando siamo due personaggi famosi è piuttosto complicato”, confida l’artista queer.

“Vengo da una famiglia modesta per la quale è importante non mostrare tutto, ma penso di essere riuscita a parlare in modo abbastanza franco delle mie relazioni sentimentali, di come ho difficoltà a sapere cosa voglio e di aver ferito le persone”, Sarahmée ammette, giocando la carta della franchezza.

“Spesso ho sbagliato affari, ci sono cose in cui non sono riuscito, altre su cui non sono stato sincero e solo nominarle in modo più chiaro cambia qualcosa. Mi sento più leggero.”

Tuttofare

Se ha spesso “mancato accordi”, bisogna ammettere che la sua vita professionale è lungi dall’essere un incubo.

Negli ultimi anni, Sarahmée è diventata un tuttofare. Ha lavorato alla radio di Ici Musique, è stata giudice del concorso televisivo La fine dei deboliha pubblicato un libro per bambini, ha partecipato alla serie di documentari Essi e per il secondo anno consecutivo, il 30 ottobre, ospiterà l’ADISQ Premier Gala.

“Ho sempre sognato di fare quello che sto facendo in questo momento e ci sono cose che non ho ancora fatto e che sogno di fare. Mi sono visto in TV, alla radio, nei film. Quando ho iniziato a fare musica e le cose hanno iniziato a funzionare, 5 o 6 anni fa, avevo già questa visione di chi volevo essere. Mi trovo in un ambiente che mi permette di scoprire tantissime cose e conoscere persone. Una persona crede in me e boom, questo mi porta a qualcos’altro”.

In altre parole, è meglio che ti abitui, non hai finito di vedere e sentire Sarahmée.

  • Non piangere figlia mia altrimenti piangerà la mammanuovo album di Sarahmée, disponibile ora.
  • In concerto il 14 novembre al Foufounes Électriques di Montreal.

-

PREV Pierre Chiarelli firma il suo primo romanzo, Amadeo
NEXT “Come i piattelli”: “Lo sospettavamo, ma avevo sottovalutato lo shock della diagnosi” – Pierre Lapointe