Recensione “Rumeurs”: Roy Dupuis + Cate Blanchett + zombie = scoppi di risate

Recensione “Rumeurs”: Roy Dupuis + Cate Blanchett + zombie = scoppi di risate
Recensione “Rumeurs”: Roy Dupuis + Cate Blanchett + zombie = scoppi di risate
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Guy Maddin, Evan Johnson e Galen Johnson si divertono a immaginare la folle storia dei leader del G7 che combattono gli zombie nel Voci. Roy Dupuis, Cate Blanchett, Alicia Vikander e Charles Dance si divertono molto.

Siamo nell’incantevole cornice del vertice del G7. La natura circostante e la tavola ben fornita dovrebbero permettere ai partecipanti di discutere, con tutta la serietà che si immagina, sui gravi problemi del mondo.

Ma non dobbiamo dimenticare che siamo in un lungometraggio di Guy Maddin, Evan Johnson e Galen Johnson. Dietro le quinte è quindi meno serio. Anche se Hilda Ortmann (Cate Blanchett, il cui talento per la commedia è spesso dimenticato), la cancelliera tedesca, assomiglia ad Angela Merkel, fa subito gli occhi su Maxime Laplace (Roy Dupuis, un seduttore impenitente dai dialoghi coloriti), il primo ministro canadese. .. che è già andato a letto con Cardosa Dewindt (Nikki Amuka-Bird, che conosciamo da molte produzioni televisive inglesi), la sua controparte britannica.

Guy Maddin, Cate Blanchett, Galen Johnson, Evan Johnson e Roy Dupuis alla première del film “Rumeurs” al Toronto International Film Festival il 9 settembre.

Foto Getty Images tramite AFP

Troviamo anche il presidente francese Sylvain Broulez (Denis Ménochet), il primo ministro italiano, Antonio Lamorle (Rolando Ravello), il giapponese Tatsuro Iwasaki (Takehiro Hira). E, naturalmente, Edison Wolcott (Charles Dance), il presidente americano. Oh sì, e Alicia Vikander, segretaria generale per l’Europa, parla svedese.

Fin dall’inizio, pochi dettagli ci fanno capire che nulla è grave e che tutto va preso in secondo grado. Quando i leader del G7 finalmente si rendono conto di avere a che fare con gli zombie, devono trovare un modo per sopravvivere. Gli spettatori vedranno anche un cervello gigante, una scena che ricorda la leggenda arturiana e riferimenti visivi ad essa La stanza proibitatu tandem Maddin-Johnson.

Dietro gli ammiccamenti e le risate folli, troveremo ovviamente Voci una feroce critica sociale e politica, una caricatura fine e incisiva di chi detiene il potere (il riferimento a Joe Biden è ovvio, quelli canadesi anche). E così apprezziamo questo piccolo gioiello fino alla fine!

Voto: 3,5 su 5

Il film uscirà il 18 ottobre.

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